Chiassai: "Autonomia energetica entro il 2030"

La presidente della Provincia: "Le comunità unica risposta alla stangata delle bollette, in meno di dieci anni meno dipendenti dal gas"

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di Federico D’Ascoli

Il progetto è ambizioso: creare una comunità energetica provinciale che entro il 2030 renda questa terra autonoma dal punto di vista energetico. Ci crede fermamente Silvia Chiassai, presidente della Provincia: la crescita improvvisa delle bollette sta mettendo in ginocchio il nostro tessuto economico. Le comunità energetiche sono basate su un sistema di scambio locale di energia, prodotta a partire da fonti rinnovabili. Si riduce così la dipendenza energetica dal sistema elettrico nazionale e tradizionale, legato all’impiego di combustibili fossili, ottenendo, al tempo stesso, un calo dei costi. Una volta identificato il partner tramite bando pubblico, nascerà un consorzio, di cui potranno fare parte cittadini e imprese, mettendo a disposizione le superfici dove installare nuovi impianti o collegare quelli già realizzati. I benefici saranno di carattere economico, in quanto gli aderenti alla comunità avranno la possibilità di usufruire di tariffe scontate fino al 20% sull’elettricità, oltre che ambientali, considerando che l’energia sarà prodotta interamente da fonti rinnovabili.

"Ci sono tre livelli di intervento: quello internazionale con la necessità di un tetto europeo al costo del gas sia della vendita che dell’acquisto da parte dei grandi gruppi – spiega Chiassai – a livello nazionale Eni ha fatto utili per oltre 7 miliardi di euro nel primo semestre, lo Stato deve fermare questa speculazione e richiedere un ritorno importante alle grandi aziende per intervenire in modo solidale con urgenza".

Ma il livello che più interessa Chiassai è quello locale, dove si può fare molto di più: "Occorre guardare con attenzione alle istituzioni locali per lo sviluppo delle comunità energetiche: alcune rilevazioni dicono che nel giro di massimo dieci anni una realtà può diventare autonoma dal punto di vista energetico grazie alla posa dei pannelli solari che noi metteremo sugli edifici scolastici e su tutti gli stabili provinciali. I Comuni dovrebbero essere sostenuti in primis dalla regione per far partire le comunità: la Toscana ha investito solo 10 mila euro per dare informazioni, la Regione Lazio 20 milioni. Le Province e i Comuni devono attivarsi rapidamente per la produzione di energia green, coinvolgendo aziende e cittadini che potranno essere produttori e consumatori".

Non saranno tutte rose e fiori: "È una sfida colossale. Non sarà facile. Sarà, anzi, molto difficile. Ma non abbiamo alternative – conclude la presidente della Provincia – di queste misure si parlerà al Consiglio dei ministri dell’Energia in programma per domani. Lo scopo è quello di trovare subito un accordo e approvare tutto in pochi giorni".