Centro, riapre un palazzo storico: arte, scuola, design e vendita diretta

La seconda vita di palazzo Chianini Vincenzi. Un legame diretto con l'Antiquaria, corsi di artigianato, grande spazio al vintage: i protagonisti dell'operazione

Lab tessitura San Patrignano

Lab tessitura San Patrignano

Arezzo, 23 marzo 2019 - Fa più rumore un palazzo che riapre dei cento che gli chiudono intorno? Lo scopriremo presto. Perché in un centro ormai «groviera», ricco di contenitori vuoti, spunta una mossa in controtendenza: riapre palazzo Chianini Vincenzi. La casa di Andrea Cesalpino e nel tempo la sede storica di una delle grandi famiglie aretine. Un lungo percorso che ricuce, protetto dalle mura, via Cesalpino con via Carducci.

Sede per anni della galleria comunale d’arte contemporanea e anche di recente teatro di importanti mostre. Comprese quelle di Icastica o quelle che sotto la presidenza Ungarelli arricchivano il contorno della Fiera. E alla Fiera gli spazi riprenderanno a dare del tu: intanto venendo inaugurati il 6 aprile. Il giorno del giudizio, in poche ore avanti non solo con l’antiquaria ma anche con la mostra dell’oro, con Streetfood, con la grande festa in centro: e ora con il giro sui cardini del palazzo.

A rilevarlo è il popolo delle pulci, l’associazione Bistrout guidata da Silvia Ciarpaglini. Il mercatino trova così una sede fisica; non certo per i banchi, che ormai viaggiano a colpi di centinaia, ma per le sue attività logistiche. E il palazzo? In termine tecnico si definisce incubatore creativo di design: spiegato come fossimo bambini di quattro anni un mix di arte, vintage e artigianato. Nel quale verranno fatti corsi per l’uso dei vecchi telai, che poi sono quelli ancora in voga per la realizzazione di tappeti. E ancora corsi di fotografia, di ceramica creativa, di grafica, tessili a 360 gradi.

Una scuola double face: nella quale di qua imparare l’arte perduta e di là tentare anche la vendita diretta. Protagonista assoluto il vintage, che diventa anche l’anello ideale di congiunzione con la Fiera. In Fiera è un mondo molto cresciuto, anche grazie agli eventi periodici organizzati da Riccardo Misesti nel palazzo di Fraternita. Ora anche questo settore trova un motore pulsante. Ancora aperto a nuovi soci.

Per ora ci sono Laura Folli, una restauratrice, il pittore spagnolo Enrique Moja Gonzales, lo stilista Bruno Tommasini, la fotografa Fabiana Laurenzi. Ma l’intenzione è di allargarsi anche ad un accordo con la Asl, per percorsi che abbiano una ricaduta professionale terapeutica. Corsi h24, dalla mattina fino a tarda sera.

Per uno spazio che sarà aperto fisso dal giovedì alla domenica, ovviamente a tempo pieno nei weekend di Fiera: e che manterrà anche i suoi bravi spazi espositivi, come sede di mostre e personali, conservando quindi il dna originario.

Dna che tra quelle pareti ancora ti riporta indietro nel tempo ad Andrea Cesalpino: medico, botanico, anatomista. Una sorta di jolly della scienza, poco rumore e tanti fatti: e un’eco che è arrivata fino ai giorni nostri, fino alle sale del suo palazzo.