Centro chirurgico, stangata luce Tagli ai compensi anche dei medici

La spesa di agosto balza dai 17mila euro del 2021 agli 89mila di quest’anno: parte la caccia al risparmio. Prima mossa coprtura e un ettaro di energia alternativa. E la riduzione dei rimborsi ai professionisti

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"Le bollette? Un incubo". Stefano Tenti di natura preferisce la discesa libera allo slalom. E in genere va a dritto senza aggirare i problemi. E stavolta il quadro è più chiaro che mai. La bufera non risparmia quel Centro Chirurgico Toscano del quale è insieme fondatore e direttore da anni. Anzi.

"Vuole una sintesi? E’ semplice. La bolletta della luce di agosto 2021 era stata di 17 mila euro, centesimo più centesimo meno. Quella dell’ultimo mese di agosto ha toccato quota 89 mila". Altro che incubo: la spesa di un anno fa va moltiplicata cinque volte la posta, un po’ come in certi giochi da tavolo, stile Scarabeo, quando incroci la casella sbagliata. Ma se esci dal gioco ed entri nella realtà è un conto che disegna uno scenario da lacrime e sangue.

"E’ un peso insopportabile: stiamo cercando tutto quello che sia in nostro potere per attenuare la botta". Poniamo pure che lo scenario rispetto all’estate del 2021 sia cambiato, che l’attività sia cresciuta. Ma gratta gratta i numeri restano quelli.

E il tavolo del centro chirurgico si ispira a quelli familiari per provare a scegliere il modo migliore di tirare la cinghia. "La prima mossa consiste nell’acquisto e nel montaggio dei pannelli fotovoltaici. Intanto nel parcheggio, una realtà di 1500 metri quadrati". Ma non bastano a capitalizzarne i benefici. "Sempre sul fotovoltaico dovremo passare dal consenso del Comune: ma non credo che in questo campo ci siano problemi, mi pare che l’operazione vada nella linea via via sposata da Palazzo Cavallo"

Il consenso per un intervento più ambizioso: la clinica ha intorno a sè circa quattro ettari di campo di sua proprietà. "Vorremmo almeno un ettaro ricoprirlo di pannelli fotovoltaico". Una sorta di coltivazione di energia pulita: la nuova pandemia, le bollette, come quella vecchia tormenta tutti ma costringe ad accelerare processi finora andati molto più lentamente. E la conversione ecologica della corrente elettrica o del gas comincia a diffondersi a macchia d’olio.

Basta? Non basta. "I nostri calcoli ci dicono che una trasformazione massiccia verso il fotovoltaico sia in grado di coprire il nostro fabbisogno al 50%. Che non sono bruscolini, già allenterebbe parecchio il "nodo" della cravatta che soffoca i responsabili delle strutture sanitarie. E non a caso la risposta della sanità privata è fin qui esattamente la stessa di quella pubblica. Ma in questo caso il privato fa quel passettino che al pubblico sarebbe impossibile.

"Abbiamo deciso di ridurre il compenso ai professionisti che operano nel centro, compresi i chirurgi". Un taglio doloroso. "La riduzione è intorno al 5%, quindi non drammatica. Ma resta comunque un taglio. Compatibile con la scelta di non intaccare in nulla l’accoglienza e i servizi ai pazienti".

Insomma, il classico mezzo grado in meno alla temperatura per ora è escluso. "Confidiamo nella comprensione degli operatori, ai quali abbiamo già comunicato la scelta". Al momento regna la bonaccia. "Non ho avuto nè strappi nè ammutinamenti". Come il padre di famiglia intorno alla famosa tavola. Si mangia tutti ma si mangia meno. E l’ultimo chiuda la porta. Anzi la luce.

Alberto Pierini