Il missile arriva nel giorno in cui il presidente Alessandro Polcri riceve nel palazzo della Provincia famiglie e studenti dell’istituto Marconi di San Giovanni Valdarno da due mesi alle prese con gli effetti del crollo di un solaio in tre aule e successivamente con i guai delle piogge d’autunno. Una lettera che diventa cahier des doleances e alla quale, proprio oggi, Polcri ha deciso di rispondere con un faccia a faccia.
A lanciare il missile targato Lega sono Tiziana Nisini e Gianfranco Vecchi, rispettivamente parlamentare e segretario provinciale del partito di Salvini. E la carica esplosiva rimarca la netta contrapposizione al governo del presidente della Provincia (Lega prima all’opposizione poi senza più rappresentanza dopo la virata sul centrodestra della consigliera Cinzia Santoni in disaccordo con l’Aventino del Carroccio e a sua volta messa alla porta) ma al tempo stesso conferma la distanza dal centrodestra, oltretutto in una stagione elettorale alle porte. Si vota in 26 comuni aretini, si ragiona sulle candidature e le coalizioni cercano di serrare le fila. Una marcia di avvicinamento al voto che, per ora, nel centrodestra, assomiglia a una strada di montagna con una serie di tornanti da scalare. E quello sull’istituto Marconi non è l’unico tema a scavare il solco dentro la coalizione.
"Nessuna risposta dalla Provincia, soluzioni temporanee che rischiano di diventare definitive", accusano in una nota Nisini e Vecchi (nella foto) raccogliendo la protesta dei genitori degli studenti. "Continua l’immobilismo del presidente della Provincia a scapito di ragazzi e famiglie e non si capisce perchè". I firmatari della lettera lamentano un atteggiamento da parte di Polcri "che somiglia molto ad arroganza istituzionale" con "scelte non condivise come l’allestimento di reti contenitive e l’acquisto di banchi a rotelle, poco salutari per la colonna vertebrale, senza il ripristino di quelli in legno tradizionali". Soluzioni "provvisorie e poco consone" le definiscono Nisini e Vecchi per i quali "la soluzione è pronta e sono le aule a Montevarchi. Non si capisce come mai i ragazzi non siano già in classe, rischiando di perdere l’anno e di
lavorare in modo non consono alla didattica e alla salute".
Lucia Bigozzi