Cartiera di Anghiari, il giudice conferma il sequestro: ma c'è uno spiraglio per riaprirla

Rigettata l'istanza della difesa, l'ansia crescente dei dipendenti della Tecnicart. Oggi i risultati della perizia: potrebbero sbloccare l’impasse

Il presidio alla Tecnicart: lavoratori assieme al sindaco e alla famiglia Zampieri

Il presidio alla Tecnicart: lavoratori assieme al sindaco e alla famiglia Zampieri

Arezzo, 20 marzo 2019 - Ieri il no del giudice, ma già oggi si potrebbe parlare di riapertura per la Tecnicart. Sono dunque giorni decisivi per l’azienda cartotecnica che ha sede a San Leo di Anghiari e che al momento rimane sotto sequestro su disposizione della Procura di Arezzo per le irregolarità di natura ambientale che sono state di recente riscontrate. Il giudice Fabio Lombardo ha dunque rigettato l’istanza dell’avvocato aretino Roberto Alboni, legale della famiglia Zampieri di Sansepolcro, titolare della ditta.

Nelle sue motivazioni, il Gip scrive che sono sostanzialmente condivisibili le ipotesi formulate dal consulente tecnico del Pm, in base alle quali la strana colorazione rilevata deriva dallo sversamento dei coloranti nelle acque meteoriche fino al fossato esterno che scorre a ridosso dello stabile dell’azienda e pertanto è ragionevole ipotizzare che alla ripresa delle attività questo sversamento possa continuare a protrarsi.

È bene ricordare – come già precisato dai titolari – che la sostanza oggetto di sversamento è amido di mais e che è stata l’aggiunta la fluoresceina, da parte dei tecnici preposti al controllo, a imprimere la colorazione di verde ai liquidi, ma che non vi è assolutamente nulla di nocivo, anche perché la Tecnicart produce carta ondulata che va a diretto contatto con gli alimenti e che la colla preparata contiene per il 70% acqua e per il restante 30% amido di mais.

Alla luce di questo – e fermo restando che si dovrà procedere con la regolarizzazione al 100% del sito – la Procura di Arezzo sta lavorando per fare in modo che il ciclo produttivo possa ripartire nel più breve tempo possibile, anche in caso di prolungamento del sequestro. Per oggi, è attesa la comunicazione dei risultati della perizia eseguita dal consulente del pm Laura Taddei.

E’ il documento mancante che può sbloccare l’impasse e fare in modo che la Tecnicart abbia di nuovo l’ok per ricominciare l’attività (magari già in giornata), dal momento che le opere di messa in sicurezza sono già state eseguite e oltretutto anche certificate.

Insomma, il caso sembra proprio destinato a risolversi nella maniera caldamente auspicata anche dai 25 dipendenti della cartotecnica, che sabato scorso avevano organizzato una civile manifestazione di presidio davanti ai cancelli per stare a fianco dei loro datori di lavoro e soprattutto per ribadire quello che anche loro hanno definito un provvedimento eccessivo rispetto all’entità della mancanza riscontrata e che – su questo nessuno ha obiettato – avrebbe dovuto limitarsi a una sanzione amministrativa, con l’impegno preciso di sanare quanto prima la situazione rilevata.