Antonio Tonioni: è il presidente del comitato che raccoglie le settanta aziende delle Logge del Grano

di Gaia Papi AREZZO Chiudono le Logge del Grano. "Siamo stati abbandonati dal Comune e non siamo più in grado di sostenere l’aumento dei costi dell’energia". Il 31 dicembre si spegneranno le luci del mercato che da sette anni porta sulle tavole prodotti di eccellenza da tutto il territorio. Un servizio sì, ma anche un’operazione per ridare nuova vita ad un immobile storico, ormai in disuso e ristrutturato proprio per creare al suo interno un Mercato Agricolo, e ad una Piazza quasi abbandonata negli anni precedenti. "I produttori della rete, circa 70 aziende, sono stati costretti a questa amara decisione non potendo più gestire i costi della struttura e non ricevendo alcun supporto dal Comune, proprietario dell’immobile" spiegano. Le Logge del Grano nascono nel 2015 quando il Comune dette in affitto l’immobile ad un gruppo di aziende costituite in rete di impresa per offrire un Mercato Agroalimentare di prodotti di alta qualità a chilometro zero. Dopo sette anni, "Il 2 gennaio, il Mercato non aprirà al pubblico, ma dalle 9 alle 13 i produttori del Mercato svuoteranno i loro scaffali e verranno esposti nelle vetrine i contatti di tutte le aziende che si rendono disponibili per la fornitura dei loro prodotti per cercare di sopperire ad ogni modo all’interruzione di un servizio in cui abbiamo sempre creduto".  "Il Comune fin dall’apertura ha rimbalzato le problematiche e ha rigettato tutti i progetti di sviluppo strutturale ed economico del Mercato" così il presidente del Comitato Antonio Tonioni. "Negli anni la rete ha proposto numerosi progetti, anche per il miglioramento strutturale dell’edificio intervenendo con risorse dei soci. Il Comune ha bocciato tutte le proposte" continua Tonioni. "Anche la Camera di Commercio ha cercato di organizzare un incontro sul futuro, ma non ha ricevuto disponibilità". Il nodo delle strutture. "Dopo pochi mesi i produttori del Mercato si sono resi conto di importanti problematiche strutturali dell’edificio con altissimi costi di gestione. Consumi energetici ben tre volte superiori a quelli dichiarati al momento dell’affitto".  Puntano il dito sul mancato efficientamento energetico. Poi la grande crisi proprio energetica del 2022. "Fatture non sostenibili obbligandoci a richiedere rateizzazioni che dovremo pagare nei prossimi mesi". "Avendo davanti mesi invernali che potrebbero comportarci costi insostenibili siamo costretti a chiudere il Mercato con l’augurio che la nostra amministrazione intervenga una volta per tutte e riprendere il progetto". E infine la speranza, "Che il Comune accolga l’ultimo appello venendo al tavolo di confronto prima della chiusura, in alternativa la sorte è segnata: anche se le aziende stanno già discutendo di un possibile piano di rilancio individuando una nuova struttura".

Cronaca

di Gaia Papi
AREZZO
Chiudono le Logge del Grano. "Siamo stati abbandonati dal Comune e non siamo più in grado di sostenere l’aumento dei costi dell’energia". Il 31 dicembre si spegneranno le luci del mercato che da sette anni porta sulle tavole prodotti di eccellenza da tutto il territorio. Un servizio sì, ma anche un’operazione per ridare nuova vita ad un immobile storico, ormai in disuso e ristrutturato proprio per creare al suo interno un Mercato Agricolo, e ad una Piazza quasi abbandonata negli anni precedenti. "I produttori della rete, circa 70 aziende, sono stati costretti a questa amara decisione non potendo più gestire i costi della struttura e non ricevendo alcun supporto dal Comune, proprietario dell’immobile" spiegano. Le Logge del Grano nascono nel 2015 quando il Comune dette in affitto l’immobile ad un gruppo di aziende costituite in rete di impresa per offrire un Mercato Agroalimentare di prodotti di alta qualità a chilometro zero. Dopo sette anni, "Il 2 gennaio, il Mercato non aprirà al pubblico, ma dalle 9 alle 13 i produttori del Mercato svuoteranno i loro scaffali e verranno esposti nelle vetrine i contatti di tutte le aziende che si rendono disponibili per la fornitura dei loro prodotti per cercare di sopperire ad ogni modo all’interruzione di un servizio in cui abbiamo sempre creduto". 
"Il Comune fin dall’apertura ha rimbalzato le problematiche e ha rigettato tutti i progetti di sviluppo strutturale ed economico del Mercato" così il presidente del Comitato Antonio Tonioni. "Negli anni la rete ha proposto numerosi progetti, anche per il miglioramento strutturale dell’edificio intervenendo con risorse dei soci. Il Comune ha bocciato tutte le proposte" continua Tonioni. "Anche la Camera di Commercio ha cercato di organizzare un incontro sul futuro, ma non ha ricevuto disponibilità". Il nodo delle strutture. "Dopo pochi mesi i produttori del Mercato si sono resi conto di importanti problematiche strutturali dell’edificio con altissimi costi di gestione. Consumi energetici ben tre volte superiori a quelli dichiarati al momento dell’affitto". 
Puntano il dito sul mancato efficientamento energetico. Poi la grande crisi proprio energetica del 2022. "Fatture non sostenibili obbligandoci a richiedere rateizzazioni che dovremo pagare nei prossimi mesi". "Avendo davanti mesi invernali che potrebbero comportarci costi insostenibili siamo costretti a chiudere il Mercato con l’augurio che la nostra amministrazione intervenga una volta per tutte e riprendere il progetto". E infine la speranza, "Che il Comune accolga l’ultimo appello venendo al tavolo di confronto prima della chiusura, in alternativa la sorte è segnata: anche se le aziende stanno già discutendo di un possibile piano di rilancio individuando una nuova struttura".

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