Carburanti, giungla dei prezzi: benzina oltre il muro dei due euro, pieno tra 100 e 120

Il prezzo al servito vola soprattutto in autostrada ma anche in città la media ormai scavalca stabilmente 1.80. Sale lo stesso gasolio. I dati delle aree di servizio aretine

DISAGI  Il distributore di viale Bodio, zona piazzale Lugano

DISAGI Il distributore di viale Bodio, zona piazzale Lugano

Arezzo, 26 aprile 2019 - La verde ci lascia al verde. La variabile benzina, meteora che di tanto in tanto si affaccia sul cielo degli automobilisti, torna a colpire duro. Le accise sotto minaccia di taglio restano lì, inossidabili. E intanto le peripezie del Medio Oriente, la crisi in Libia e perfino le difficoltà del Venezuela, diavolo di un mondo globalizzato, appesantiscono il conto, Il muro dei due euro ha ricominciato a saltare.

Per ora soprattutto in autostrada ma non solo. Perfino in città c’è qualche distributore che danza intorno a quel muro: un esempio? Una delle Q8 di via Romana, a metà aprile attestata a 1.993 euro per il servizio e che ieri sfoggiava un promettente 2.024. O la IP di via Tarlati, poco sotto il famoso muro. Servito, certo: perché la forbice si allarga o si stringe in base alla scelta dell’automobilista.

Ormai il self service la fa da padrone. Ci sono intere stazioni di servizio che il servito lo hanno cancellato, e anche in orario di apertura vi aspettano tranquillamente alla cassa. Ma altre compagnie chiedono di mantenerlo almeno in parte. In autostrada te ne accorgi a distanza. Non perché il cartello del self sia tanto visibile ma perché le auto sterzano per raggiungere le pompe più economiche.

Un’esagerazione? Forse sì ma la famosa forbice è molto più ampia di quanto non si pensi. Un’idea dei prezzi in A1 la trovate qua sopra. In generale il distributore di Lucignano Est, finito ieri nel mirino perché oltre i due euro, invece è uno dei più economici: quel prezzo risaliva, come spieghiamo a fianco, al vecchio gestore, il suo erede non ne ha seguito le tracce.

Ma a Lucignano ovest il servito viaggia ormai a 2.034 al litro. E a Badia al Pino Est si tengono sotto per tutelare l’effetto psicologico: 1.999. Beh, diciamolo: suona meglio, anche se al momento del pieno il portafogli suona vuoto lo stesso. Già il famoso pieno. Varia da auto a auto e soprattutto da cilindrata a cilindrata. Una Panda non supera i 40 litri, le macchine più potenti viaggiano anche oltre il doppio.

Poniamo una media di 60 litri (ad esempio è la capienza della Audi 3). Restando nello stesso distributore (Lucignano Ovest), paghi 116 euro con il self e 122 con il servito. Spiccioli ma non troppo. Calma. Prendiamo ad esempio il prezzo medio in città: 1.637. Lo stesso pieno ti costa 98 euro: se prendi la cifra più alta sempre nel territorio aretino eccoti arrivare sopra i 120.

Un’escursione di oltre venti euro comincia ad essere una variabile sensibile: specie considerando che per i viaggi un solo pieno non basta mai. Va meglio con il gasolio, naturalmente. Ma anche il carburante alternativo comincia a spiccare il volo, oltre quota 1,7 per il servito. Non tutte le compagnie sono uguali: con le famose «pompe bianche» si riesce a restare ancora sotto 1.6 al litro per la verde, sempre parlando di self, anche perché in quello spicchio di mercato il servito non esiste.

Funziona il «controllo di vicinato»: le pompe di una stessa strada tendono ad avvicinare i loro prezzi, anche se mai perfettamente uguali. E alcuni decimali in meno li scopri viaggiando sulle frazioni. Ma se ci vai apposta devi considerare anche lo spostamento e a quel punto quel sorso di benzina guadagnato lo bruci per strada.

La media dei prezzi, tenendo per buona quella fornita dal ministero dello sviluppo economico, qui è un po’ più alta di quella nazionale. Volendo vai e controlli le tariffe, il sito è accessibile a tutti. Ma l’aggiornamento sta al buon cuore del benzinaio: qualche distributore sfoggia prezzi di mesi o addirittura anni fa. Quando la verde non ci lasciava al verde.