Caprese, il foglio nel museo attesta: Michelangelo è nato qui"

Riaperta la casa natale dell'artista, allestita a museo in base alle esigenze dei tempi moderni. Scelta la data del 2 giugno per la cerimonia

Il taglio del nastro nella casa natale di Michelangelo da parte del sindaco Claudio Baroni

Il taglio del nastro nella casa natale di Michelangelo da parte del sindaco Claudio Baroni

Arezzo, 2 giugno 2020 - Se qualcuno ancora nutrisse dubbi sul luogo di nascita di Michelangelo Buonarroti (Chiusi della Verna aveva rivendicato la “culla”), d’ora in poi c’è un pubblico foglio con la scritta in calce che parla in favore di Caprese. Il 2 giugno è stata festa anche per il Museo Casa Natale di Michelangelo, che ha approfittato del “lockdown” per risistemare il suo piano più importante, posticipando una cerimonia di riapertura - e insieme di inaugurazione - fissata in origine per il compleanno del grande artista, cioè per il 6 marzo scorso. Ebbene, da questo momento in poi chi entrerà all’interno della podesteria si troverà davanti una teca con due testimonianze cartacee: nella prima c’è una copia del ricordo di Lodovico Buonarroti, padre di Michelangelo e podestà di Caprese e Chiusi, che funge in pratica da certificato di nascita e quindi da documento ufficiale, che lo stesso artista richiese al nipote quando si era trasferito a Roma. L’originale in calce è conservato a Casa Buonarroti di Firenze, ma il contenuto parla chiaro: Michelangelo è nato a Caprese il 6 marzo 1475, che è il 1474 in base al calendario fiorentino. Sull’altro lato, dall’archivio storico comunale è stata estratta la pagina nella quale si fa riferimento ai due compari (o testimoni) di battesimo. Di uno di essi è leggibile anche il nome: Andrea de Biagio. Chiaro, allora? Nel vano attiguo, è stata collocata la tempera su tavola della Madonna con Bambino e Santi (anno 1460), realizzata per la vicina chiesa del monastero camaldolese dei Santi Martino e Bartolomeo a Tifi da Giuliano Amidei, allievo e valido collaboratore di Piero della Francesca. “Abbiamo ritenuto di dover conferire un aspetto museale in una chiave più adeguata ai tempi di oggi – ha commentato il sindaco Claudio Baroni – con la speranza che la riapertura fra le regioni significhi anche ritorno del turismo. L’estate sarà ancora di lavoro, perché dobbiamo sistemare la Corte Alta del Castello. Per ora, il museo rimarrà aperto solo nei fine settimana ed è già un segnale importante che ci avvicina alla normalità nel giorno in cui l’Italia festeggia la vittoria referendaria che l’ha trasformata in repubblica”.