Campanello d'allarme: risalgono i casi. E si allarga il focolaio della Casa Pia

L'aumento (ieri 66 casi) è anche su base settimanale dopo 15 giorni di calo (8,5%) inferiore al resto della Toscana. In "fascia movida" balzo del 13,8%. 21 positivi nella Rsa

Analisi di laboratorio Covid (Archivio)

Analisi di laboratorio Covid (Archivio)

Arezzo, 1 febbraio 2021 - L’altalena ha ripreso a oscillare. L’altalena snervante che da ottobre ci tiene in allerta: a volte con una bufera di contagi, a volte con frenate ma mai spinte fino all’azzeramento. A volte con nuove fiammate: come ieri,. una domenica da 66 casi su 583 tamponi. E l’allargamento del focolaio alla Casa Pia: altri tre positivi e oggi atteso l’esito di tutti gli altri tamponi. Un campanello d’allarme.

Campanello che conferma un trend. La settimana si chiude con un aumento di contagi: è il primo dopo 15 giorni di calo. Il totale dei casi risale da 288 a 306: un balzo moderato, un 8,5%. Nettamente inferiore a quello della Toscana, che in parallelo segna un fragoroso +25%. I nostri dati, come sempre, vanno dalla domenica al sabato successivo e si basano non sulle comunicazioni regionali ma su quelle della Asl.

La curva è in fase di risalita ma si mantiene sotto controllo. Non siamo all’ottobre o al novembre nei quali Arezzo si infilava la maglia nera della regione, ma siamo semmai all’aprile o al maggio di una diffusione più affievolita del contagio. Intanto si segnalano i primi effetti della movida. Dappertutto si calcolano sulla fascia dai 18 ai 30anni, quella prevalente degli aperitivi, anche se rafforzata da sedicenni e diciassettenni.

Anche qui le due facce del fenomeno. L’aumento dei contagiati in questa fascia rispetto alla settimana scorsa è del 13,8%: ma in Toscana si attesta addirittura ad un +37%, dato che già fa gridare all’emergenza negli orari «caldi». Orari rivoluzionati, come sappiamo, perché la chiusura dell’asporto alle 18 non fa che arretrare l’orologio alle 17 e a volte perfino alle16.

Invece la scuola sembra tenere. E’ vero che avevamo contato 72 casi mettendo il punto a tre giorni fa. Ma almeno nei confronti settimanali il dato dei contagiati nella fascia 0-18 anni (dove si concentrano gran parte degli studenti dall’asilo alle superiori) registra una lieve flessione (-2%). Dunque un quadro di nuovo in movimento, si lascia alle spalle la schiarita forte seguita alle feste e torna ad annuvolarsi.

Ma la provincia riprende una posizione molto più periferica di quella autunnale. E che segna due fondamentali punti a favore. Intanto aumentano i guariti ed è la seconda settimana consecutiva: un 6% in più, da 166 a 177. E soprattutto si assesta la situazione di terapia intensiva. Una settimana fa eravamo per la prima volta calati dalle vette dei 17-19 ricoveri fino a 13: stavolta il reparto si assesta a 11.

L’area Covid è stabile, ma con un calo negli ultimi due giorni (ieri 58) promettente. E finalmente almeno sugli ultimi sette giorni assistiamo anche ad un calo dei morti, la coda più lacerante che la seconda ondata porta con sè ormai da quasi tre mesi. Due in una settimana, anche ieri nessuno malgrado la Regione ne annunciasse tre. In un report che vede i nuovi positivi sparsi su ben 20 comuni.

E segna il ritorno del totale dei contagiati oltre quota novecento, più 2340 contatti stretti in quarantena. Comunque almeno alla luce delle cifre è un quadro che sembra ancora compatibile con la zona gialla, pur non entrando tra i misteri dell’algoritmo e delle mille variabili che governano il tasso Rt di contagiosità. E con la massima attenzione a non essere colpiti dalle oscillazioni dell’altalena.