Camaiti, parla Curtolo: "Resta il reggente"

Il provveditore spiega che è stato pubblicato nuovo bando per l’incarico di preside: De Iasi ha diritto di prelazione per la continuità

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di Claudio Roselli

"Sarà rinnovata la reggenza e ristabilita la continuità all’istituto Fanfani-Camaiti di Pieve Santo Stefano". Così il provveditore agli Studi di Arezzo, Roberto Curtolo (nella foto), dopo l’anomala situazione venutasi a creare con la presenza dei due dirigenti scolastici: il professor Giuseppe De Iasi, che svolge il ruolo con il meccanismo "a scavalco" dall’inizio dell’anno scolastico e la professoressa Laura Cascianini, il cui ritorno lunedì scorso, al termine della scadenza del periodo di permesso per malattia, ha generato tensioni anche fra gli studenti, che hanno disertato le aule di lezione.

L’Ufficio scolastico regionale per la Toscana ha emesso un nuovo avviso per l’incarico di dirigente scolastico, nel quale si fissa il termine della giornata odierna, 12 gennaio, per far pervenire la propria disponibilità mediante posta elettronica certificata. In questo caso, dal momento che prevale la logica della continuità, il professor De Iasi beneficia del diritto di prelazione; se quindi dovesse dare il suo ok alla disponibilità, sarebbe lui il dirigente titolare dell’istituto Fanfani-Camaiti.

Questa la soluzione, sembra infatti che De Iasi abbia già detto di sì. La posizione della professoressa Cascianini come si spiega? "So che è in corso un procedimento amministrativo - precisa il dirigente dell’Ufficio scolastico Curtolo - ma è una questione fra la diretta interessata e l’Ufficio scolastico regionale, per cui non entro nel merito della questione. Come provveditore, posso soltanto affermare e garantire che la scuola ritroverà subito la sua continuità anche a livello di reggenza".

Gestione e programmazione dell’attività da parte della Cascianini, sulle quali erano intervenuti anche i sindacati, sono le voci oggetto del procedimento. Intanto, gli studenti rappresentanti di istituto del Fanfani-Camaiti, hanno che la scelta di scioperare martedì mattina è stata presa in forma autonoma e senza alcuna manipolazione. "Non siamo marionette - hanno scritto - non stiamo screditando la scuola con le nostre azioni, ma stiamo cercando di dare un ottimo futuro a chi verrà dopo di noi".