di Silvia Bardi
Gennaio 2021 comincia con Jovanotti, come a riprendere il filo dei ricordi dipanato questa estate all’Anfiteatro sotto le stelle quando è stato riproposto il video integrale del concerto che il Jova tenne ad Arezzo Wave nel 2003. Ecco il calendario di Arezzo Wave, con le foto più belle di trent’anni di concerti e musica mondiale. Dodici mesi, 12 serate allo Stadio. Una pubblicazione creata con il sostegno di Sugar in prima linea, ma anche Seco, Readytec e Lfi, con coppie che verranno vendute ad aziende e privati che potranno contattare la fondazione Arezzowave italia scrivendo a [email protected].
Calendari in edizione limitata con parte del ricavato devoluto al Calcit di Arezzo per sostenere il progetto di cure e assistenza domiciliare a pazienti oncologici Scudo. In copertina Skin nel luglio 2006, poi Lorenzo Cherubini "l’orgoglio del nostro territorio in uno stadio da tutto esaurito, con lui il Collettivo Soleluna e un giovanissimo Giovanni Allevi al pianoforte" ricorda Mauro Valenti. Febbraio ha il volto di un amico del festival che non è mai mancato a ogni invito, nemmeno quando la musica si spostò ad Albergo, Max Gazzè. La voce mistica e il volto da bambina ma in attesa di un figlio di Sinead o Connor è marzo. Altro orgoglio aretino per aprile, i Negrita nel 2000, "l’anno magico di un festival da record con Moby e la consacrazione nazionale della band aretina" ricorda ancora Valenti.
Gianna Nannini con maglietta gialla e la scritta "grazie" con l’inno dei mondiali 2006 appena vinti segna il maggio. A giugno la prima data Italiana di Ben Harper nell’area militare di via Arno nel 1995. Luglio sceglie i grandi amici Negramaro che esordirono come band esordiente pugliese allo Psycho Stage poi da big nel 2005. Ancora Skin con gli Skunk Anansie e Cristiano Godano per agosto. Ssettembre ha la chioma di Caparezza, ottobre l’eleganza di Ivano Fossati uno dei poeti della musica italiana ad Arezzo Wave nel 1996. Novembre è un omaggio al "Signor Rock" Lou Reed sul palco di Lecce nel 2011. Infine per dicembre l’icona del festival, Elio, tante volte ospite a partire dalla prima apparizione, al Prato, il 1990 quando l’avventura era ancora agli inizi.