Calata di antiquari: tra le ipotesi anche S.Domenico

Chierici: "Non vorremmo mandare via nessuno: prima il percorso esistene, poi vedremo come rispondere"

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La Fiera è in ripresa ma soffre di una grave carenza di antiquari: le punte storiche oltre quota trecento ormai sono un ricordo da anni. Schierando titolari e spuntisti fedeli nelle edizioni migliori arriviamo a 250. E oggi? "I calcoli si fanno dopo e non prima: i segnali sono netti e indicano grandi arrivi anche dietro i banchi" risponde l’assessore e presidente della Fondazione Intour Simone Chierici. "Ma una cosa è certa: non vorrei mandare via qualcuno". Lo dicevamo, tenerli tutti, turisti o antiquari che siano. Quindi per prima cosa riempire come ai tempi belli via Cavour e la Badia, in attesa che tornino ad essere braccia collegate alla Fiera, come sono sempre state. Poi via dell’Orto, la parte alta, via Ricasoli.

E guadagnare spazio in quelle strade che una volta erano piene e oggi un po’ meno. "Nel caso estremo penso anche a San Domenico": la piazza del silenzio, difficile immaginare chi passerebbe di lì, se non lanciando i dadi o per caso. Ma è uno scenario che dà il senso della febbre che regna in città intorno all’evento, dopo la prova del fuoco di domenica.

Pochi in piazza Grande, quasi tutti costretti a scegliersi un altro posto al sole. Ecco, ai posti con il muso lungo ci hanno rinunciato: è il sole, almeno il sole che vorrebbero dalla loro.