Caccia al lavoro: 88 assunzioni al mercatino tirolese, spazio anche ai non giovanissimi

Maratona selezione all'associazione commercianti: il 70% sono donne, gli uomini soprattutto alle griglie e allo spinaggio della birra. Parlano i candidati

La selezione del personale

La selezione del personale

Arezzo, 6 novembre 2019 - Sono entrati aretini, sono usciti tirolesi. Tirolesi nell’anima e un po’ anche nel sogno, che almeno una parte dei candidati è riuscito a coronare. Il mercatino ha allargato le maglie delle assunzioni: siamo arrivati a quota 88, un record rispetto agli anni precedenti. Circa la metà è informata dei fatti, se non altro perché ha già lavorato nel villaggio di legno. Gli altri sono al debutto ma entusiasti.

«Una gran bella occasione, magari mi toccasse» esclama con franchezza Veronica Tuzzi, 28 anni, uscendo dal suo colloquio. Ed è il tenore di quasi tutte le battute colte tra chi, con gentilezza, comincia a fare esercizio di pazienza, perfino con i cronisti. «Un anno fa c’era mia cugina: mi ha consigliato di provarci» racconta Luigi Ricciardi. Sa di essere in una minoranza, quella dei maschietti: a fine corsa su 88 assunti 62 saranno donne.

Ma è un dato ricorrente: e non solo perché a guidare i colloqui nella sede Ascom sono Isabella Pezzola e Astrid Hauptmann a nome del «dream team» dell’evento. Sorridenti, in costumi tirolesi ma concrete come solo le donne sanno essere. Colloqui rilassati, per capire chi sia più adatto al mestiere.

Di fronte sfila una parte dei 620 candidati che avevano spedito il loro curriculum: una prima scrematura era stata fatta, sulla base della documentazione e forse anche delle foto. I giovani e i giovanissimi restano il fronte predominante: il 70% ha meno di 30 anni, rispecchiando l’età di chi si era fatto sotto. Però c’è un po’ di fortuna ance per gli over 30, poco meno d uno su tre alla fine, e perfino per gli «over 50».

Il pizzico di esperienza in più fa comodo: e secondo le due registe della selezione fa comodo soprattutto sul no food. Nella gastronomia le ragazze fanno la parte del leone. mentre gli uomini finiscono sopratutto dietro le griglie e lo «spinaggio» della birra. E così anche nell’universo tirolese le due metà del cielo si posizionano. «Abito a ridosso delle mura – ci racconta Daniela Rossi – e ho 38 anni, ho sempre lavorato, spesso come parrucchiera.

Ma in questo momento sono ferma: perché perdere questa occasione?». In effetti non c’è alcun motivo. «Anche per me – dice con disinvoltura Cristian Corallini – sarebbe la prima volta nel mercatino di Natale: è un evento che mi è sempre piaciuto. L’idea stavolta l’ho pescata su Facebook». I volti si alternano davanti alla «giuria» di Astrid e Isabella, una con i capelli biondi ricci e l’altra con il «cerchietto« intorno alla fronte.

Palloncini con i simboli del mercatino, le cartoline dall’anno scorso atterrate sui tavoli di tutti i tour operator. Intanto in piazza il villaggio ha già preso forma. Un Tir alle 7 scodella la baita, all’ora di pranzo era già completa di tetto.

Le alte due (una al pozzo e l’altra nell’angolo opposto del mattonato) saranno posizionate oggi. In Fraternita la casa di Babbo Natale è quasi pronta, in arrivo anche i giochi d’epoca alle pareti. Il maltempo frena il cantiere, in mattinata un pezzo di impalcatura cade ma in via dei Pileati, non in piazza. Gli operai si arrampicano come stunt-men, le assi di legno si incastrano.

Domani parte il montaggio del villaggio parallelo di San Jacopo e Risorgimento. Lontano poche centinaia di metri: o forse le centinaia di chilometri che dividono Arezzo dal Tirolo.