"C'è una mascherina per te": volontari, postini, pro loco. Distribuzione comune per comune

Le novità dell’ordinanza Rossi: si può continuare a viaggiare a volto scoperto in auto (da soli) e all’aperto dove non ci sono code. Niente foulard e sciarpe

La distribuzione delle mascherine a Firenze (New Press Photo)

La distribuzione delle mascherine a Firenze (New Press Photo)

Arezzo, 7 aprile 2020 - Volontari e postini, proloco e Misericordie, società sportive e persino cantieri del carnevale. E’ uno sforzo imponente quello dei 37 Comuni aretini per distribuire le oltre 800 mila mascherini in arrivo dalla Regione, quelle grazie alla quale il governatore Enrico Rossi ha calato proprio ieri la sua saracinesca contro i volti scoperti in tempo di virus. Un’ordinanza peraltro un po’ meno restrittiva di quanto fosse sembrato dall’annuncio su Facebook di domenica.

Non ci sarà dunque l’obbligo di mascherina per chiunque esca di casa (il meno possibile, raccomanda Rossi e con lui tutti i sindaci aretini a cominciare da quello del capoluogo Alessandro Ghinelli). All’aria aperta, le pezzuole da viso, di tipo chirurgico, dovranno essere indossate solo nei luoghi in cui è imposto il rispetto della distanza sociale di 1,80 metri.

Quindi, ad esempio, nelle code, quelle davanti alle poste come fuori dai supermercati o dei negozi. Oppure sui mezzi di trasporto pubblico e anche dentro gli uffici ancora aperti, a cominciare dagli sportelli bancari. Potrà invece viaggiare a volto scoperto (ma molti usano lo stesso la protezione e nessuno lo vieta) chi è al volante di un’auto da solo. Altro discorso se c’è un passeggero oppure si tratta di un taxi.

Non sono ammesse le deroghe della Regione Lombardia, ossia sciarpe e foulard. Le mascherine, dice in sostanza il governatore, ve le forniamo gratis, quindi usate quelle e non altri strumenti meno efficaci. Bene, ma il grande problema di queste ore e di questi giorni è quello della distribuzione. Come fare per avere la mascherina, completata la consegna delle quali i sindaci dovranno dare comunicazione in Regione facendo scattare l’ordinanza firmata da Rossi? Ognuno si sta organizzando a suo modo, con fantasia all’italiana.

Nel capoluogo Ghinelli annuncia la retromarcia rispetto alla prima ipotesi di domenica, la distribuzione attraverso i seggi elettorali. No, Palazzo Cavallo ha trovato 150 volontari, reperiti tramite la protezione civile, che effettueranno la consegna porta a porta. Un colpo di campanello e le mascherine verranno lasciate nella cassetta della posta, due per ciascun componente della famiglia, 200 mila pezzi più o meno con 18 mila di riserva.

A Montevarchi, secondo comune della provincia, il sindaco Silvia Chiassai non ha ancora stabilito niente: ho già fatto due distribuzioni porta a porta, spiega, con dispositivi che il Comune si era procurato autonomamente. Quando finiranno quelli, penseremo alla terza consegna. Non vale per la vicina San Giovanni. Lì il sindaco Valentina Vadi sta mettendo a punto una convenzione con le poste: le mascherine le porteranno a casa direttamente i postini, insieme alle lettere.

A Terranuova si torna al sistema del porta a porta, come dice il sindaco Sergio Chienni: pezzuole consegnate casa per casa. Più complessa la situazione di un altro grande comune, Cortona, diviso in una miriade di frazioni. Lì il sindaco Luciano Meoni ha organizzato ben 19 postazioni, distribuite capillarmente sul territorio. Si comincia stamani alle 9, nel centro storico il punto di riferimento è piazza della Repubblica.

A Castiglion Fiorentino i siti di consegna sono otto, a Foiano ci pensano associazioni del volontariato e cantieri del carnevale. In Valtiberina è il Comune principale, Sansepolcro, a dare il modello per la distribuzione: ancora volontari della Pro Loco, della Misericordia e della Prociv. Stesso sistema negli altri centri della vallata. In Casentino, infine, Bibbiena è ancora incerta fra porta a porta o ritiro direttamente in Comune.

Poppi invece va avanti con la consegna casa per casa, coinvolgendo le Pro Loco e le Misericordie. Tutto deve essere completato per Pasquetta, termine ultimo previsto dall’ordinanza. Ma considerando il weekend di Pasqua, la consegna va chiusa entro venerdì. Poi tutti in maschera e magari fosse un carnevale invece di un’emergenza.