"Bus a fuoco, sono stata io a dare l'allarme all'autista": testimone racconta

Sorpasso spericolato e urla dal finestrino abbassato. La donna-coraggio ha forse evitato il peggio. Hatice gestiva l’Istanbul Kebab

Hatice Akkaya e l'autobus in fiamme

Hatice Akkaya e l'autobus in fiamme

Arezzo, 8 febbraio 2020 - «Attento, attento escono scintille dal bus». Sono state forse queste parole, urlate a squarciagola da un finestrino abbassato, a far evitare il peggio. A evitare che l’incendio, giovedì mattina è divampato su un pullman urbano della flotta di Tiemme, in servizio sulla Linea 7, avesse serie conseguenze. Ad accorgersi che il pullman stava prendendo fuoco è stata Hatice Akkaya, quarantenne originaria di Ankara, ma dall’88 ad Arezzo, dove con la sorella per anni ha gestito Istanbul Kebab in via Guido Monaco. Giovedì mattina Hatice stava accompagnando la nipote al Convitto.

Le due erano in auto, e stavano percorrendo viale Piero della Francesca dietro ad un autobus della linea urbana pieno di gente. «A un tratto iniziato a vedere le scintille uscire proprio dalla parte posteriore del bus. Non credevo a quello che stavo vedendo. Ho aguzzato la vista. racconta ancora - e per sicurezza ho chiesto anche a mia nipote se stesse vedendo anche lei quelle scintille».

Era tutto vero. Intuita subito la pericolosità di quanto stava accadendo, Hatice, con notevole sangue freddo, ha guardato dallo specchietto retrovisore. Non c’era nessuno dietro, allora ha ingranato la marcia e ha sorpassato il bus venti metri prima di arrivare al semaforo.

«A quel punto ho cominciato a suonare il clacson all’impazzata, per catturare l’attenzione dell’autista del bus. Ho tirato giù il finestrino lato passeggero e ho gridato: escono scintille dal bus».

L’autista, che secondo il racconto di Hatice non si era accorto di niente, ha ringraziato, poi ha sterzato per fermarsi davanti alla pensilina della fermata di piazza della Repubblica. «Credo che subito dopo abbia preso il cellulare per chiamare i soccorsi», non prima di aver fatto scendere i passeggeri in sicurezza.

«Io ho dovuto proseguire con l’auto, ho accompagnato mia nipote a scuola, il tempo di fare il giro all’interno del parcheggio delle Poste e percorrere via Guido Monaco nel senso opposto è già il bus era avvolto dalle fiamme. Che spavento. Era una scena agghiacciante», continua a raccontare.

«Avrei voluto parlare con l’autista, ma la strada era già stata chiusa dai vigili, non sono quindi riuscita ad avvicinarmi». Poteva finire peggio, ma il coraggio e la prontezza di Hatice sono stati provvidenziali.

«Sono contenta che non ci siano stati feriti. Per fortuna è andata bene. Ho fatto il mio dovere di cittadina. Un gesto che chiunque avrebbe fatto. Per me salvare una vita è salvare tutta l’umanità».