"Botte alla figlia": sorpreso dai carabinieri, viene arrestato

Ieri l'interrogatorio in carcere da parte del Gip: Il giudice Ponticelli (nella foto) si riserva la decisione, solo oggi la scelta sull'eventuale convalida

Ponticelli in carcere

Ponticelli in carcere

Arezzo, 18 settembre 2019 - I carabinieri lo hanno arrestato in flagranza, mentre aveva appena finito di alzare le mani sulla figlia alle soglie dell’adolescenza. Una brutta storia, sulla quale per ora, vige la regola del silenzio. Non parlano gli uomini dell’Arma di Sansepolcro, protagonisti dell’arresto, non parla neppure il Pm di turno, Andrea Claudiani. I particolari, dunque, filtrano a spizzichi e bocconi.

Di certo c’è solo che teatro dell’episodio è un paese della Valtiberina, del quale è meglio tacere il nome per non rendere identificabile la ragazzina, e che il reato per il quale si procede è quello di maltrattamenti in famiglia. Ieri mattina l’interrogatorio di convalida, per il quale il Gip Piergiorgio Ponticelli si è recato in carcere, a San Benedetto. Il giudice, tuttavia, si è riservato la decisione e solo oggi si saprà se per lui gli indizi sono sufficientemente solidi da consentire la misura cautelare.

I fatti, per quanto trapela, risalgono a un paio di giorni fa e non si limiterebbero a un solo episodio, perchè il reato di maltrattamenti richiede una continuità nell’uso dei metodi forti. Oltretutto, si tratta di una fattispecie penale per la quale di solito si procede senza le manette. Che stavolta i carabinieri abbiano deciso di farvi ricorsi può significare che si sono trovati dinanzi a una scena di particolare violenza oppure che l’uso delle mani si è protratto nel tempo in maniera particolarmente visibile, tale da ingenerare una situazione che non poteva più essere sopportata.

Sembra che qualcuno in famiglia abbia detto basta dopo l’ennesima lite sfociata in botte e abbia deciso di avvertire i carabinieri. La pattuglia dell’Arma, per quanto emerge dal segreto delle indagini, è arrivata poco dopo e ha trovato il protagonista, di mezza età, artigiano di mestiere, che ancora si aggirava nei dintorni.

Qualche decina di minuti per chiarire quello che era successo e poi la scelta di procedere nella forma più pesante, quella dell’arresto. Il padre è stato poi portato in carcere, dove è rimasto fino all’interrogatorio di convalida. Non si sa ancora come si sia difeso, nè se sia riuscito a convincere il Gip Ponticelli della bontà del suo racconto.

Tutto sarà più chiaro stamani quando il giudice avrà sciolto la sua riserva e si pronuncerà su come procedere. In teoria, ha tre strade davanti: non convalidare l’arresto perchè non ci sono sufficienti elementi a supporto, convalidarlo ma rimettere fuori il protagonista, convalidare e disporre una misura cautelare, che può andare dalla conferma della galera agli arresti domiciliari o a un provvedimento ancora più blando.

La notizia, comunque, ha già fatto rumore e nel paese che ne è stato teatro molti ne parlano. Se l’inchiesta dovesse andare avanti, la ragazzina potrebbe essere sentita nelle prossime settimane sotto forma di incidente probatorio, in modo da cristallizzare il s