Boschi e Scanzi ai ferri corti: "Vergognosa vaccinazione", "Solo bugie"

I due vip aretini non si risparmiano colpi: l'ex ministro attacca a fondo sulla somministrazione di AstraZeneca, il giornalista risponde a tutto fuoco

Boschi e Scanzi

Boschi e Scanzi

Arezzo, 23 marzo 2021 -  Aretini tutti e due ma non si amano. La vicenda Scanzi si colora di venature amaranto: il durissimo botta e risposta sulla vicenda della vaccinazone tra Maria Elena Boschi, parlamentare di Italia Viva, e lo stesso giornalista. Che dai loro rispettivi profili Facebook scendono nell'arena senza risparmiarsi colpi.

Ad attaccare è proprio l'ex ministro del governo Renzi. "C’è un giornalista pagato dalla Rai, dal Fatto Quotidiano e da La7 per insultarci costantemente in TV. Si chiama Andrea Scanzi. La sua volgare mediocrità non merita commento.

Ma ciò che io trovo vergognoso è che Andrea Scanzi, già sostenitore della tesi “il coronavirus è solo un raffreddore”, si sia vaccinato in Toscana, non solo saltando la fila ma mettendo insieme una squallida lista di bugie. Ha detto che doveva fare il caregiver dei suoi genitori e vorrei capire quando, visto che è sempre in giro. Peraltro i suoi genitori fortunatamente stanno bene. Ha detto che si è iscritto a una lista “di riserva” e si è scoperto che la lista semplicemente non esisteva. Ha detto di aver rispettato le regole quando invece le ha violate in modo squallido, mentendo a tutti.

Si dice: ma le regole in Toscana sono così. No, le regole non sono così. Scanzi non poteva vaccinarsi. In Toscana una come me - che è avvocato - avrebbe potuto vaccinarsi un mese fa. E chi tra i miei colleghi lo ha fatto, ha rispettato le regole. Se non l’ho fatto io, nonostante abbia voglia come tutti di tornare ad abbracciare i miei nipotini, è stato per evitare polemiche dei moralisti contro di me.

Pensate che quando sono stata a Otto e Mezzo anziché parlare della crisi di governo mi hanno fatto il processo perché - in un parco pubblico - ho baciato il mio fidanzato abbassando la mascherina: chissà cosa avrebbero detto se mi fossi vaccinata, rispettando le regole ma prima di altri. Chissà se Lilli Gruber adesso incalzerà il suo opinionista prediletto Scanzi per il vaccino come ha fatto con me per un bacio con la mascherina abbassata.

Scanzi  non aveva nessun titolo per saltare la fila: ha fatto prevalere la sua arroganza, le sue paure, le sue menzogne. E adesso dice addirittura che dovremmo ringraziarlo. Mi domando: ma perché gli italiani devono pagare con i soldi del canone Rai un uomo così? Perché ormai è chiaro che tipo di moralismo senza morale abita la redazione del Fatto Quotidiano: il loro odio contro di noi provoca due pesi e due misure, sempre. Ma la Rai? Chi ha deciso che dobbiamo pagare il canone per un bugiardo come Scanzi?"

Scanzi che non ci dorme sopra e risponde a tutto fuoco. "Leggo che Lady Etruria, una che in centro ad Arezzo non si vede forse dai tempi del governo Badoglio perché è riuscita in un amen a farsi odiare quasi da tutti, contribuendo eroicamente a consegnare la città alla destra e a regalarci mesi e mesi di titoloni sui giornali per avvincenti motivi bancari, mi ha dedicato parole assai affettuose.

“Giornalista pagato per insultarci costantemente”, “ha saltato la fila”, “è un bugiardo”, “ha fatto prevalere la sua arroganza e le sue menzogne”, “ha detto di essere caregiver”, “il moralismo senza morale che abita la redazione del Fatto Quotidiano”, “chissà cosa dirà adesso Lilli Gruber”. Eccetera. Quanto affetto! L’erede di Tina Anselmi e Tina Pica si è odiosamente dimenticata di accusarmi pure della strage dell’Italicus, del mio ruolo di primo piano nei fattacci di Ustica e dei miei rapporti stretti col mostro di Firenze. Peccato.

Come sempre le capita, la signorina Boschi, che per sua stessa promessa doveva smettere quattro anni e mezzo fa di fare quello che in realtà non ha mai iniziato a fare, ovvero politica, sbaglia sempre tutto lo sbagliabile. In questo era e resta straordinaria, come tutti gli ultrà renziani.

Lady Etruria ha inanellato bugie su bugie nel suo post, nonché carinerie per le quali la ringrazio così tanto che ci rivedremo presto in altra sede.  Ribadisco ogni cosa da me detta e scritta in questi (per me assurdi e sgradevolissimi) giorni. È stato tutto cristallino, regolare e alla luce del sole. Al punto tale che sono stato io, non altri, a dare (orgogliosamente) la notizia del mio vaccino.

E l’ho fatto in una pagina che ha 2 milioni e 100mila followers, ovvero 2 milioni e 100mila elettori in più rispetto a quelli che temo possa vantare la peggiore (ops) ex ministra nella storia della Seconda Repubblica italiana.

Se avessi voluto fare il furbo non avrei dato la notizia del mio vaccino. Non avrei rispettato le regole. Non avrei aspettato quasi un mese la chiamata da “panchinaro”. Non avrei scritto in ogni messaggio delle chat con il mio medico “Non sono la priorità, chiamatemi solo se proprio buttate la dose”. E non mi sarei vaccinato (orgogliosamente e per dare un segnale) al Centro Affari di Arezzo, davanti a tutti, bensì in un luogo più appartato.

Sono sotterfugi che lascio ad altri statisti. C’è chi incontra Bin Salman e chi si vaccina (con un vaccino che quel giorno non voleva fare nessuno) per dare un segnale agli italiani. Ognuno ha la sua scala di valori. 

Nel salutare - satollo d’amor - l’esimia Mary Helen Woods, esprimendole solidarietà e vicinanza per quella sua sontuosa  prosa da terza elementare e per quella sua tenerissima dialettica da Supervicky, la ringrazio una volta di più per avere aperto la crisi più scellerata e colpevole del mondo dentro una pandemia: in un mondo normale, dopo un gesto così politicamente irricevibile resterebbe solo da andare a sculacciare i billi della Valdichiana (con rispetto parlando. Per i billi)".