Bonus, è boom delle costruzioni Ma causa guerra l’economia frena

Rapporto Prometeia-Camera di Commercio: più che dimezzate le previsioni di crescita 2022 (+1,6%). Guasconi: "Numeri condizionati dall’evoluzione del conflitto e dai prezzi di materie prime e energia"

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Il 2022 sarebbe dovuto essere l’anno del sorpasso economico dopo il tracollo della pandemia. Dopo che il 2020 aveva segnato il passo con un meno 10,6% sul valore aggiunto in provincia di Arezzo, e il 2021 si è chiuso con un +9%, meglio delle aspettative, le previsioni per l’anno in corso davano a 3,8 la crescita. Ma la battuta d’arresto che ha fermato le lancette ad appena un più 1,6 è arrivata causa guerra, come prevedibile: costi delle materie prima e dell’energia, e lo spettro di un’inflazione ancora sotto controllo fanno temere per il futuro.

"Il quadro purtroppo è cambiato" commenta Massimo Guasconi, presidente della Camera di Commercio analizzando il rapporto del Centro studi su dati di Prometeia. Se industria, agricoltura e terziario avevano avuto un "recupero quasi proporzionale" dopo la depressione a doppia cifra "caso a parte è quello delle costruzioni che dovrebbero crescere addirittura del 21,4% sulla spinta delle varie misure incentivazione – spiega Guasconi – ma anche in questo caso le criticità stanno emergendo". Prezzi e approvvigionamento dei materiali "mettono a serio rischio le prospettive". Occhi puntati sull’evoluzione del conflitto anche perché il caro energia, pur se destinato a calmierarsi, non potrà contare su un mix di fonti energetiche prima di molto tempo.

La speranza "plausibile", secondo il segretario generale, Marco Randellini, è legata all’export in ripresa dopo il tracollo del 2020 e quel miracolo 2021 che sui gioielli ha segnato un più 70%.

"A a fronte di una flessione nel 2021 del 9,5% determinata soprattutto dall’andamento dei metalli preziosi (-28,3%) e della moda (-35,8%), le previsioni per i periodi successivi sono caratterizzate dal segno positivo: +6,6% per il 2022 e +6% per il 2023". In "recupero" anche il reddito degli aretini: +3,2% nel 2021, +2,8% nel 2022 e +3,3%

nel 2023 come pure la "spesa per consumi finali delle famiglie dovrebbe mostrare segnali di ripresa, anche se potrà essere fortemente condizionata dalle rilevanti spinte inflazionistiche: si prevede una crescita del 7,9% nel 2021, che dovrebbe proseguire anche nel 2022 (+7,2%) e nel 2023 (+4,4%)". Restano stabili gli occupati mentre crescono le unità di lavoro, ovvero quanti in cassaintegrazione o a mezzo servizio rientreranno a pieno ritmo.

"La ripresa economica del 2021 ha contribuito a ridurre il fenomeno degli “scoraggiati” – spiega ancora Randellini – , cioè soggetti che, visto il blocco del mercato del lavoro, smettevano di cercare una occupazione". "Si stima" che dopo essere diminuito del 6,4% nel 2021, le persone in cerca di un posto cresceranno 21,2% nel 2022 e del 9,7% nel 2023. Saldo negativo ma ancora in equilibrio per l’andamento demografico delle imprese.

Tra gennaio-marzo 2022 sono state registrate in provincia di Arezzo 563 iscrizioni di attività economiche e 640 cessazioni. Si tratta perlopiù di piccole aziende anche a conduzione familiare, salvo qualche società di capitali. In particolare diminuiscono le aziende agricole ( -0,3%) così come le attività manifatturiere, che presentano un calo dell’1,8% (-97 imprese). "All’interno del comparto manifatturiero le principali specializzazioni sono tutte caratterizzate dal segno negativo: rispetto al marzo del 2021 le imprese del comparto orafo diminuiscono in numero dell’1,9% (-26 in valore assoluto) ed anche la moda accusa nel complesso una flessione – analizza il segretario – dell’1,7% in termini relativi e di 18 imprese in termini assoluti. Nel terziario i settori più colpiti sono i servizi di alloggio (-2,9%), il commercio all’ingrosso (-2,3%), i trasporti (-2,2%) ed i servizi di ristorazione (-1,9%), mentre sono in crescita le imprese delle attività professionali, scientifiche e tecniche (+3,3%,) e quelle delle attività finanziarie ed assicurative (+3,2%,)". Migliora il dato occupazionale: gli addetti nel primo trimestre 2022 sono 117.660, in

aumento di 987 unità.

Erika Pontini