Bollette, 10 panifici su 142 a rischio: "In bilico cinquanta posti di lavoro"

L’urlo di Luca Ciardi, presidente dei panificatori aretini di Assipan-Confcommercio: "Interventi subito. Le aziende possono sopravvivere solo due mesi". L’allarme su "merce scadente che rientra nel mercato"

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di Lucia Bigozzi

La bolletta della luce ad agosto ha raggiunto il record: 15mila euro e quella del gas è in arrivo ma Luca Ciardi titolare dell’omonimo panificio e della pasticceria aperta "con un investimento di 500mila euro", si aspetta una mazzata da 8mila euro, la metà solo un anno fa. La somma fa tremare i polsi per un’impresa artigianale che dà lavoro a venti persone, sforna 6 quintali di pane (nella varie tipologie) al giorno "fatto a mano" e registra le difficoltà di chi ha ormai ridotto il margine di soppravvivenza. Un paio di mesi al massimo è la dead line che lo studio di Assipan e Confcommercio prevedono per almeno dieci panifici aretini su 142 "con una perdita immediata di quasi cinquanta addetti" scandisce Ciardi, presidente dei panificatori aretini dell’associazione di categoria. La sua esperienza è quella di altri colleghi perchè "siamo tutti nelle stesse condizioni e alla base di rincari c’è una parola: speculazione. Non da ora ma almeno da un anno, in concomitanza con l’esplosione del costo del metano che ha trainato anche l’energia elettrica e le materie prime". L’urgenza di provvedimenti "è adesso, non il 26 settembre, perchè le aziende non ce la fanno ad andare avanti in questa condizioni". Un chilo di pane costa 2,50 euro e quella aretina ha il prezzo medio più basso rispetto alle altre province toscane, ma al netto del primato, resta il problema di fondo: "Oggi con i rincari quel chilo di pane che vendo a 2,50 a me che lo produco costa 2 euro se lo vendo alle famiglie e 1,70 se lo vendo all’ingrosso: fare pane è una rimessa perchè i costi energetici pesano per il 25-30 per cento sui nostri prodotti. Per stare dentro le spese quel chilo di pane dovrebbe costare 5-6 euro ma sarebbe impensabile e fuori mercato", spiega Ciardi che sbotta:" Non posso prendere mutui per pagare gli investimenti che ho fatto ad esempio nella pasticceria con un impegno di mezzo milione di euro, oppure per pagare le bollette; è pazzesco,così si uccidono le imprese".

Due mesi di tempo, poi c’è il rischio concreto di saracinesche chiuse e persone senza lavoro. C’è un altro problema sul quale Ciardi lancia l’allarme: "La speculazione sta ripportando in giro gli squali, ovvero sottospecie di fornitori che propongono materie scadenti a prezzi fuori da ogni logica. E purtroppo, c’è chi tra i miei colleghi cede e prende margarina a prezzi stracciati al posto del burro. Abbiamo fatto tanto per far passare il concetto di un’alimentazione sana, e ora si rischia di tornare agli anni Ottanta".

Luca non molla ma fa fatica, mentre guarda la foto della sua schiacciata lunga due metri e mezzo che ha "stregato" i buongustai alla festa dei commercianti di via Romana.