Benzina e diesel, prezzi ormai senza controllo

La verde a 2.10, il gasolio a 2, pieno a 126 euro: picchi mai toccati, con punte a 2.30. Mazzi chiude il metano: "Costerebbe troppo"

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"Ho chiuso l’impianto del metano: dovrei metterlo ad un prezzo esagerato e sono stanco di essere messo alla gogna su Facebook": Francesco Mazzi, uno degli imprenditori di punta del mercato, spiega qui sotto l’ultima mossa. Un po’ provocatoria e un po’ imposta da una spirale dei prezzi che travolge tutto e tutti. E che è fotografata quasi dal ritocco quotidiano di benzina e gasolio. Quasi, perché sul sito del ministero correggi il prezzo una volta al giorno ma gli aumenti spesso sono due nelle 24 ore.

E disegnano una stangata senza precedenti. Due giorni fa avevamo raccontato il balzo della verde al self service oltre i 2 euro. In 48 ore il prezzo medio (non le punte, ben più alte) è arrivato a 2.10. In 41 impianti cittadini siamo sopra i due euro. Siamo sotto, a ieri almeno dal quadro del ministero, solo in due impianti in città, entrambi curiosamente nella zona a nord.

Sul servito la corsa verso quota 2.30, raggiunta o sfiorata. Il gasolio è nel pieno di una corsa ancora più vorticosa. Eravamo quindici giorni fa, non un secolo fa, ad una media di 1.75, attualmente è a 1.96: solo 28 impianti in città ormai hanno metabolizzato il passaggio a due euro. Un triplo salto mortale. Che riserva anche dati mai visti: ad esempio un distributore in uscita dal centro registra un sorpasso, il litro di gasolio a 2.04 e il litro di benzina a 2.2, simbolo di una stagione che naviga a vista, chissà facendo il pieno di cosa.

Un pieno che nella simulazione classica, un’utilitaria con un serbatoio da 60 litri, tocca quota 126. Un aumento del 26% da luglio e del 53% dal gennaio 2021. In autostrada spunta perfino un 2.53: è un prezzo al servito, almeno resti seduto. Ma fino a quando?

Alberto Pierini