Bene, bravo, 7 e mezzo: Geometri, consegnati gli assegni agli studenti più bravi

Ieri la cerimonia. Preside: "Non monetizziamo i voti, è un modo per rimettere il merito al centro". Tre fasce diverse di premio secondo la media. I ragazzi di Ragioneria in piazza

La premiazione  dei ragazzi

La premiazione dei ragazzi

Arezzo, 20 maggio 2018 - I primi li hanno premiati in piazza. Piazza della Badia, il palcoscenico naturale di Ragioneria, una scuola che un tempo drenava più iscritti dello scientifico e che ora è ormai accorpata ai Geometri. Accorpata nel bene e nel male, perché non avrà la soddisfazione dell’autonomia ma se non altro gode dello stesso trattamento: compresi gli assegni per il rendimento. La preside Silvana Valentini non ama questa formula, suggerisce di parlare di premi e riconoscimenti a chi si impegna. Però ieri con gli asseghni sono usciti davvero.

Trentanove ragazzi, anzi più ragazze che ragazzi. Nomi, cognomi e storie diverse: ma una cosa incomune, il 7 e mezzo di media. Sette e mezzo complessivo, mettendo in bilancia tutte le materie del primo quadrimestre. Più il 9 in condotta, senza il quale anche il 10 a matematica o a fisica verrebbero azzerati. Per un giorno la scuola, il glorioso Fossombroni, ha aperto le porte non solo a studenti e professori ma anche ad alcuni degli imprenditori più importanti della città. E ai presidenti degli ordini professionali di ingegneri, geometri e commercialisti: un altro arcipelago che guarda con interesse ai professionisti che verranno.

Tanto interesse da aver dato una mano, anzi due, alla scuola per potersi permettere questa iniziativa. Premi in denaro, diciamo così, a quanti avessero una media del 7,5 al primo quadrimestre. L’asticella è stata alzata in corsa: primo perché non puoi avere assegni per tutti e secondo perché a quel punti non servirebbero più. «Ci siamo resi conto nel corso dell’anno – spiega la preside Silvana Valentini – che il livello rischiava di scendere e invece ci vuole sempre la motivazione per andare oltre». Da qui l’idea.

L’hanno accusata di aver voluto monetizzare i 7, lei risponde che puntava semplicemente a rimettere il merito al centro del villaggio. Il villaggio scuola, naturalmente. E ieri lo ha fatto. In cattedra a distribuire i premi Ivana Ciabatti, titolare della Italpreziosi e presidente nazionale di Federorafi, Francesco Butali di Euronics, Luca Benvenuti della Chimet. Aziende amiche, durante l’anno anche a colpi di stage: e così per gli ordini professionali.

Ognuno veniva chiamato con il suo nome e cognome. E a quel punto scattava l’applauso. L’applausometro non era uguale per tutti, a qualcuno andava un battimani a qualcun altro un’autentica ovazione. Ma questo, si sa, difficilmente dipende dal voto: anzi, non sempre i voti alzano il tasso di popolarità. Cambiano invece il peso degli assegni. I 100 euro sopra il 7 e mezzo sono diventati 120 sopra l’otto e 150 sopra l’otto e mezzo.

Beh, se cominci a premiare il merito devi andare fino in fondo. Era la prima edizione, la seconda è naturalmente legata al buon cuore degli sponsor. Ma non dovrebbero esserci dubbi. Perché l’entusiasmo anche di là dalla cattedra si tagliava con il coltello. Parola di Ivana Ciabatti, una delle «lady d’oro» dell’economia aretina. «Una bella idea, una svolta importante» spiega dopo aver stretto la mano con forza ad uno dei «sette e mezzo» guadagnati sul campo.