Aziende in difficoltà dopo la grandine La metà dei raccolti è in pericolo

Le stime di Confagricoltura per le aziende prive di protezione: pesche e albicocche -60%, pere -90%. Appello alla Regione: verifica sui corsi d’acqua e agevolazioni sugli investimenti per la sicurezza.

Aziende in difficoltà dopo la grandine  La metà dei raccolti è in pericolo

Aziende in difficoltà dopo la grandine La metà dei raccolti è in pericolo

"Non ci sono più annate buone per la frutticoltura". Antonio Tonioni, al timone della sezione frutticola di Confagricoltura toscana, lancia l’allarme e descrive un 2023 in salita con le gelate dei primi di aprile, la grandinata dieci giorni fa e l’impatto sulle aziende, in particolare sui frutteti della Valdichiana. Se continuerà a piovere con questa frequenza, le stime previsionali sui raccolti prevedono cali di produzione dal 50 al 70 per cento per pesche e albicocche, fino a punte del 90 per cento per le pere, sopratutto nelle aziende che non hanno sistemi di protezione.

In Valdichiana il comparto è fatto di oltre 150 imprese con un numero di addetti, stabili e stagionali, di oltre mille persone. Il giro di affari oscilla tra 40 e 50 milioni di euro. Facile comprendere che, avanti di questo passo, le stime potrebbero tradursi in danni con conseguenze dirette sulle tavole degli aretini e sulla stessa tenuta della filiera agricola. Dai frutteti della Valdichiana gli agricoltori manifestano "vicinanza e solidarietà ai colleghi dell’Emilia Romagna", dice Carlo Bartolini Baldelli, presidente aretino di Confagricoltura che si sofferma sulle misure a sostegno degli agricoltori per sostenere gli investimenti in strumenti e tecniche per arginare il rischio alluvione. è una sollecitazione alla Regione "affinchè nella nuova programmazione del piano di sviluppo rurale, preveda il finanziamento dei sistemi di protezione per le aziende pronte a investire".

Il riferimento corre alle reti antigrandine sui frutteti ma "noi proponiamo anche ventilatori antigelo per le aziende che non posso usare le tecniche antibrina. Si tratta di strumenti molto costosi e la Regione deve sostenere l’impegno economico degli agricoltori", avverte Bartolini Baldelli. "La frutticoltura è un’eccellenza del nostro territorio che va tutelata", gli fa eco Gianluca Ghini, direttore dell’associazione di categoria, che sottolinea l’importanza del comparto anche sul piano occupazionale. Per questo "è fondamentale un sostegno in una fase così difficile da parte di tutte le istituzioni per la tutela del prodotto e dei posti di lavoro". Ma c’è un altro fronte che Bartolini Baldelli apre, proprio sul crinale del rischio idrogeologico: "Occorre verificare che i canali della Valdichiana che negli anni si sono riempiti di detriti e la cui profondità è andata diminuendo, siano ancora in grado di portare l’acqua allo scolo anche in condizioni di eventi atmosferici estremi".

Il richiamo "non riguarda la manutenzione ordinaria eseguita dal Consorzio di bonifica, bensì l’attività straordinaria di manutenzione dei corsi d’acqua che spetta alla Regione". Infine, Tonioni pone l’accento sulla necessità di "una maggiore attenzione per il comparto. Le aziende non hanno più risorse proprie da investire, c’è bisogno di creare liquidità per loro. L’obiettivo è superare questo momento con strumenti per l’accesso al credito".

L’auspicio di tutti è salvare la mela Golden ruggine, eccellenza della Valdichiana, e i raccolti di pesche, albicocche e pere.

Lucia Bigozzi