"Avete un tavolo per 7 persone?": Di Maio e il suo staff a pranzo a Montevarchi

Il vicepremnier sbarca a sorpresa in Valdarno nel locale «Daniele & Riccardo» di Montevarchi: antipasto e tagliata di prosciutto

Di Maio a Montevarchi

Di Maio a Montevarchi

Arezzo, 24 giugno 2018 - «Vorrei un tavolo per 7 persone. Arriviamo tra quindici minuti». Sul momento Daniele e Riccardo Casini, noti ristoratori di Montevarchi, hanno annotato la prenotazione telefonica alle 13.15 di ieri senza chiedere il nome del cliente perchè la mattina era tranquilla e c’era posto nel loro locale di via Poggio Bracciolini. Non si sarebbero mai aspettati però che un quarto d’ora dopo a varcare la soglia del «Daniele&Riccardo», accompagnato da personale del suo staff e tre uomini della scorta, fosse Luigi Di Maio, vice premier e Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico.

«Appena ha aperto la porta – racconta Daniele – sono sbiancato e devo aver espresso con il volto tutto lo stupore per quel cliente assolutamente inaspettato. Tanto che lui mi ha rassicurato dicendomi con un sorriso di stare tranquillo e si è diretto al tavolo». Un passaggio fugace quello di Di Maio in Valdarno, sulla via del ritorno nella capitale da Bologna dove aveva incontrato i lavoratori delle ex Bredamenarinibus. storica azienda di bus ora in crisi.

Smaltito lo shock, Daniele ha ripreso il suo consueto aplomb e da perfetto chef, con i suoi collaboratori, ha chiesto cosa volessero degustare: «Il ministro è stato carinissimo e molto alla mano, si è fatto consigliare e ho proposto un antipasto tradizionale e la tagliata di prosciutto di cinta, accompagnata da un buon Chianti Classico e per finire il dolce».

L’ospite di riguardo e i suoi accompagnatori sono rimasti a tavola fino alle 15, dimostrando di apprezzare le pietanze. Prima dei saluti non poteva mancare la domanda dei gestori sul perchè della scelta del loro ristorante: «Di Maio mi ha risposto di aver scoperto su internet delle ottime recensioni del locale e di non aver esitato a chiamare».

L’occasione era ghiotta anche per le foto di rito e il leader politico del Movimento 5 Stelle si è fatto ritrarre volentieri con i due proprietari «ma - conclude Daniele Casini – ha voluto uno scatto pure coi ragazzi impegnati in cucina». E Riccardo aggiunge: «Non è stato il primo ministro del lavoro a fermarsi a mangiare. Lo scorso inverno ci fece visita il titolare del governo danese con la moglie, ma abbiamo ospitato anche attori e personalità della cultura e dell’arte».

Pagato il conto, il gruppo ha riprso il viaggio per Roma. Correndo sui social, Facebook e instagram, la notizia ben presto si è diffusa nella vallata, facendo alzare le antenne anche alle forze dell’ordine che non erano state avvertite della sosta. Chi pensava tuttavia a una deviazione di pochi chilometri verso Figline, la città in rivolta per i 318 licenziamenti annunciati dalla Bekaert, è rimasto deluso. Allo stabilimento Luigi Di Maio non si è visto.