Covo vicino al centro e 53 colpi nello stesso paese: sono stati scoperti

I due albanesi si cambiavano in campagna e poi a piedi tornavano nella loro base. Studiavano i comportamenti delle "vittime". Erano il terrore della zona

Le forze dell'ordine

Le forze dell'ordine

Arezzo, 21 giugno 2018 - Sarebbero gli autori di 53 furti, denunciati due albanesi.

I Carabinieri della Stazione di Foiano della Chiana, in collaborazione con il locale Comando di Polizia Municipale, hanno denunciato due uomini di origine albanese di 37 e 22 anni, entrambi pluripregiudicati, ritenuti gli autori di cinquantatre furti avvenuti nell’ambito del Comune di Foiano della Chiana.

Nel mese di marzo, infatti, la zona periferica di Foiano  è stata interessata da una lunga serie di furti e tentati furti su autovetture, in strutture sportive, scolastiche, esercizi pubblici, abitazioni e rimesse agricole, reati perpetrati generalmente durante la notte. Al fine di interrompere tale fenomeno criminoso ed assicurare i responsabili alla giustizia, sono state avviate mirate indagini negli ambienti della criminalità comune locale, associate ad un’intensa attività di prevenzione svolta con l’esecuzione di servizi perlustrativi concentrati nelle ore notturne, di concerto con il personale del locale Comando di Polizia Municipale.

Le indagini si sono sviluppate sia attraverso l’ausilio delle telecamere comunali, sia attraverso servizi di perlustrazione effettuati dai militari della Compagnia di Cortona, che hanno svolto numerosi accertamenti e posti di controllo al fine di poter raccogliere informazioni utili per risalire agli autori dei furti. Le telecamere comunali hanno permesso di appurare che i due criminali si muovevano a piedi proprio per eludere con più facilità i controlli da parte delle numerose pattuglie che ogni notte erano state dispiegate sul territorio ormai martoriato dai numerosi reati.

Grazie ad una attenta e scrupolosa attività informativa, nonché al solerte controllo del territorio, si è potuto appurare che i due albanesi avevano costituito un covo nell’immediata periferia del centro, nelle pertinenze di un edificio in via di costruzione.

È proprio qui che nascondevano gli arnesi da scasso e gli abiti che utilizzavano per i furti. Una volta cambiatisi, tramite le campagne, raggiungevano le case nelle quali mettevano in atto il loro disegno criminale. Dopodiché, rientravano nel covo, nascondevano sotto pietre e travi gli arnesi da scasso e mettevano ad asciugare i vestiti utilizzati durante i furti. Articolando le ricerche a partire dal covo, i Carabinieri sono  riusciti a delineare i percorsi che i malviventi seguivano tracciando dei veri e propri sentieri nella vegetazione.

A seguito delle perquisizioni personali e domiciliari eseguite dai militari della locale Stazione Carabinieri, sono stati rivenuti alcuni oggetti proventi di furto e sono stati sequestrati tutti gli arnesi dei quali i malviventi si sono serviti. La refurtiva rivenuta consta soltanto dei beni che i due albanesi non sono riusciti ad alienare, dal momento che si trattava spesso di generi alimentari.

Sono in atto ulteriori ricerche per cercare di recuperare la refurtiva mancante, probabilmente introdotta nel mercato nero dei preziosi.