Auto a 150 l'ora davanti al bar: Spino, appiedati due piloti prima della gara

Provavano il percorso con il traffico aperto. In macchina inseguito e "stangato" dai carabinieri forestali fin quasi al valico. L'altro era in moto

Controlli della Forestale

Controlli della Forestale

Arezzo, 23 settembre 2018 - E’ sfrecciato davanti al bar di Montalone, una frazione sopra Pieve Santo Stefano, ad una velocità misurata tra i 150 e i 170 chilometri orari. Rischiando di far sobbalzare il cucchiaino nel caffè. O di ritrovarsi senza patente. Che poi è esattamente quello che è successo. Oggi c’è la gara dello Spino, un appuntamento affascinante, al centro la sfida delle moto ma con spazio anche alle auto d’epoca. Ma due piloti si sono ritrovati appiedati alla vigilia.

Uno per quel brivido davanti al bar. Seguito come un’ombra dai carabinieri forestali, che da anni, si sa, hanno lanciato questa crociata contro i pericoli del traffico. Stazionano sui valichi, usano a volte mezzi in borghese, hanno adottato perfino le safety car. Tutto per ridurre i virtuosismi dei motociclisti della domenica: e in questo caso anche dei motociclisti da gran premio, sia pur sulle strade.

Ieri lo Spino era chiuso e riservato ai piloti per le loro prove, quelle vere. Ma almeno in due hanno provato il percorso già venerdì: e questo non era possibile. O almeno non esagerando nei pericoli. E così è scattata la «trappola». I risultati, ci informano gli stessi carabinieri, sono due piloti ai quali sono stati tolti fior di punti e la patente: con contorno di multa, di quelle che somigliano più alla rata di un mutuo che a un qualunque foglio rosa.

I fatti? Semplici. Un’auto, una Golf bianca, è stata avvistata a fare le sue evoluzioni da Pieve Santo Stefano verso lo Spino. Alla guida un aretino di circa 35 anni. Sorvegliata prima a distanza poi più da presso. Infine letteralmente inseguita. Un inseguimento di quelli non facilissimi.

Perché se tocchi certe velocità, quella al bar è stata misurata dalle stesse forze dell’ordine, neanche l’auto di servizio riesce a starti dietro. E in effetti il «nostro» è stato raggiunto solo a ridosso del valico. Con i carabinieri forestali costretti, ultima spiaggia sia pur in montagna, a innescare la sirena, tanto per riportarlo a più miti consigli. Al traguardo il bilancio per lui è pesante: 20 punti tagliati, via la patente e 600 euro di verbale.

Stessa sorte a un suo collega, 50enne e arrivato qui da Reggio Emilia, in questo caso in sella a una delle moto fiammanti che oggi disegneranno l’epopea della gara: anche lui, ci dicono, sorpreso a tagliare curve con tanto di contromano e tutto ad alta velocità nel traffico. Via 15 punti, 350 euro di multa e via anche la patente. Che in teoria in gara non è indispensabile ma pare che almeno uno dei due abbia rinunciato alla sfida.

Magari per vedersela in Tv. Con la curiosità di scoprire se qualcuno riuscirà domenica a fare meglio di quanto abbiano fatto loro venerdì. Difficile, perfino con il traffico chiuso. Intanto dalla settimana prossima i carabinieri forestali si preparano a rispostare l’obiettivo sui motociclisti della domenica.

La chiamano «defend life», un nome che sventolano con orgoglio ogni volta che qualche centauro li accusi di eccessivo accanimento. Lì dove il «rodeo dei valichi» lascia la strada e si avventura sui sentieri del vocabolario.