Asl, arrivano le assunzioni Oltre 150 i posti previsti

Scatta la stabilizzazione di chi finora copriva l’organico con contratti a tempo. E un’altra "infornata" dopo la definizione del nuovo fabbisogno triennale

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La Regione ha innescato la prima e la Asl ha bruciato le tappe. E forse finalmente nel pianeta sanità è arrivato il momento delle assunzioni. Quelle definitive, i posti fissi. Le convocazioni per rafforzare una squadra provata dalla pandemia infinita.

Il direttore della Asl Antonio D’Urso (nella foto) ha infatti avviato le procedure per 165 stabilizzazioni alle quali ne seguiranno altre dopo l’approvazione del piano dei fabbisogni.

Il semaforo verde, dicevamo, lo aveva acceso la Regione nei giorni scorsi, annunciando ai sindacati l’accelerazione. Musica per le orecchie di chi da mesi lamenta il contrario: posti promessi e non arrivati, vuoti nei reparti, settori strategici in difficoltà.

La delibera approvata dalla Regione ieri è stata adottata dalla Asl. Proprio con l’operazione dei 165 tra dirigenti sanitari (medici, farmacisti e biologi) e personale del comparto appartenente a vari profili sanitari e socio-sanitari.

I due motori alle spalle, delibera regionale a parte, sono il cosiddetto detto decreto Madia e la legge di bilancio 2022. Obiettivo? "Fornire una concreta risposta al personale che ha prestato servizio a tempo determinato durante l’emergenza pandemica".

E insieme di chi al loro fianco ha dovuto poi surrogare le assenze con straordinari o sacrificio delle ferie. Con la delibera sono stati approvati gli schemi di bando che l’azienda pubblicherà sull’albo pretorio: ma la sintesi per ora è efficace. Le 165 assunzioni. Tra cui anche gli infermieri, una delle categorie in maggiore sofferenza dopo i sacrifici e il tour del force dei mesi di emergenza sanitaria.

Per l’emissione dei bandi si dovrà attendere l’adozione del piano triennale dei fabbisogni, cui seguirà l’emissione di specifici bandi da parte di ESTAR. Inutile dire quale sia il timore dei sindacati: che i tempi possano allungarsi dell’altro.

E invece l’impegno che la Asl prende non si ferma ai 165 contratti dietro l’angolo. Proprio con la prossima approvazione del piano triennale dei fabbisogni, si procederà all’assunzione del restante personale.

Ora si tratta coprire il posto di chi è andato in pensione o ha deciso di lasciare magari anche semplicemente per passare alla sanità privata: e i cui posti in organico devono essere reintegrati. Intanto sul famoso sacrificio chiesto dal centro chirurgico ai suoi medici arriva un’altra precisazione Asl. Secondo l’accordo contrattuale esistente la Casa di Cura deve assicurare il rispetto dei minimi salariali e di quanto previsto nei contratti collettivi. Ove ciò non avvenisse è prevista l’immediata risoluzione della convenzione. Ma la clinica non ha mai detto di volersi spingere a tanto