Arriva la tassa dei fossi, 750mila euro per la manutenzione idrica

La Bonifica all'opera su 120 km del reticolo aretino, ma non basta per scongiurare il rischio idraulico: in arrivo 1,9 milioni per il post alluvione

bonifica

bonifica

Arezzo, 25 settembre 2021 - Nelle cassette della posta di migliaia di aretini stanno per arrivare i bollettini del contributo di bonifica 2021. La cosiddetta tassa dei fossi che pesa in maniera diversa a seconda delle superfici ma che per un’utenza media si aggira tra 15 e 25 euro annuali. Il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno racimolerà 750mila euro e spiccioli. “Finanziano la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua del reticolo a noi affidato e gli interventi programmati che riguardano 120 km suddivisi in 6 lotti in città, più 1 lotto sull’Arno che va da Castelluccio a Ponte Buriano – spiega la presidente del Consorzio Serena Stefani – vi rientrano taglio degli alberi, potatura, sfalcio vegetazione e spurghi”. E proprio in estate i tecnici della bonifica sono stati al lavoro occupandosi della manutenzione di fiumi e corsi d’acqua. “Dei 120 km programmati su Arezzo fino ad ora sono stati fatti interventi su 75 – continua Stefani – altri sono tutt’ora in corso, ci sono zone come Castelluccio in attesa di una bonifica bellica. Molti sono completati perché lavori che si fanno meglio in estate quando i fiumi hanno meno portata e dopo la primavera per non disturbare la nidificazione. Lavoriamo anche alle casse di espansione e insistiamo nella periferia come sul Canale maestro della Chiana e Palazzo del Pero. Il valore degli interventi ordinari è di oltre 750mila euro. A questi si aggiungono 35mila euro per la manutenzione del Castro e della zona di Cognaia”.

Altro punto caldo la Marchionna. “Sul quartiere Marchionna riceviamo sempre tantissime segnalazioni dai cittadini – spiega la presidente del Consorzio – ma fino ad ora non potevamo intervenire perché quel fosso non era di nostra competenza. Solo da fine di luglio è stato inserito dalla Regione nel nostro reticolo. Se fino all’anno scorso non rientrava nella nostra programmazione, adesso abbiamo trovato risorse per intervenire e ora sono previsti sfalcio e contenimento della vegetazione, un’operazione che da adesso in poi sarà ripetuta ogni anno. E visto che la Marchionna viene da anni di non manutenzione, sappiamo che in quel tratto dovrà essere previsto anche l’espurgo”. Tra le zone più fragili e soggette al rischio idraulico anche il Giotto, via Romana, la Chiassa, viale Santa Margherita, La Sella e il Bagnoro. E mentre tutti hanno bene impresse le immagini della Pieve di Sant’Eugenia al Bagnoro completamente sommersa, il Consorzio in questa zona si è già mosso. Nei giorni scorsi sono partiti interventi lungo gli argini e su alberature secolari non  in salute. “Lo abbiamo visto con l’alluvione del 2019, ci sono zone che pagano le scelte urbanistiche che non hanno tenuto conto della situazione idraulica del territorio – dice Stefani – e che quindi sono più fragili. Qui non bastano gli interventi ordinari, c’è bisogno di lavori straordinari. Dopo l’alluvione del 2019 e la dichiarazione dello stato d’emergenza sono state individuate risorse per finanziare progetti straordinari”. A quanto ammontano i finanziamenti della Regione? “Su Arezzo sono circa 1,9 milioni e riguarderanno tre interventi – spiega Stefani - uno di oltre 1,2 milioni in zona via Salvadori, la Sella, via Padre Teodosio, per cui è in corso la progettazione definitiva. Una soluzione che mette in sicurezza la Sella senza creare problemi a valle. Previsti sagomatura dell’alveo del fiume, riassetto idraulico e drenaggio dell’area sotto la ferrovia”. I lavori straordinari che partiranno con tutta probabilità nel 2022 non finiscono qui. “I restanti 700mila euro andranno a finanziare per metà interventi nel torrente Sellina con una profilatura delle sponde per oltre 1 km e gli altri 350mila riguarderanno il riassetto idraulico di Policiano a monte della regionale 71”.