Le strade che uccidono: i due incidenti mortali sulle due arterie aretine più intasate

A Ponte Mocarini punte di 36 mila veicoli al giorno, a Ceciliano di 20 mila. La top ten della viabilità più trafficata, c'è anche la 71 a sud di Arezzo

Fiorentini davvero pronti a diminuire l'uso dell'auto?

Fiorentini davvero pronti a diminuire l'uso dell'auto?

Arezzo, 4 gugno 2019 - SARÀ anche un caso (maledetto) ma gli ultimi due incidenti mortali, quelli che hanno riempito le cronache del weekend, sono avvenuto lungo le due strade più intasate dell’aretino, a Ponte Mocarini e fra Ceciliano e Ponte alla Chiassa, sulla solita, dannatissima 71. Sul primo, tra Montevarchi e Terranuova, ha lasciato la vita venerdì pomeriggio Fabiano Vitucci, operaio dell’Abb che aveva fatto anche il tronista di Maria De Filippi. La seconda, invece, è stata fatale sabato notte a Shpetim Halili, pizzaiolo del “Mivà di più” che tornava a casa. Solo la sfortuna? O c’è un collegamento più diretto fra flussi di traffico imponente e incidenti più o meno gravi?

LO SCENARIO della correlazione sembra decisamente credibile per la tragedia del Valdarno: un sorpasso, forse un sorpasso azzardato in un momento di circolazione intensa. Ma come si fa a parlare di pura casualità anche per la terribile fine del pizzaiolo, avvenuta sì di notte e a traffico ridotto ma in un tratto tra i più congestionati dell’intera provincia? Procura e polizia municipale, intanto, hanno sollecitato la Provincia, che gestisce la 71, a non avviare i lavori di bitumatura straordinaria in programma a partire da ieri. E’ la solita storia della non alterazione dei luoghi fino a quando la dinamica dell’incidente non sarà stata ricostruita del tutto, ma ha evitato pure che il lunedì potesse trasformarsi in una giornata di caos, col pezzo da Ponte alla Chiassa a Ceciliano a corsia unica alternata per la presenza del cantiere. Roba da brividi su una strada che in alcuni giorni raggiunge punte di 20 mila veicoli nelle 24 ore.

E non è affatto il record provinciale. Quello spetta appunto a Ponte Mocarini, dove si raggiungono picchi di 36.500 mezzi giornalieri. Scenario da incubo. Per dare un termine di paragone, una strada parecchio intasata di dimensioni nazionali può raggiungere le 25 mila auto quotidiane. Andare oltre vuol dire essere nell’ambito di una fila che non finisce mai. Per dare sollievo a questa viabilità da caos, ci sono due interventi in progetto. Intanto la variante dallo stabilimento di Prada al casello autostradale di Terranuova, che dovrebbe consentire di scavalcare tutti i centri abitati. E poi la realizzazione di un altro ponte sull’Arno che potrebbe rientrare tra le opere di compensazione della terza corsia in A1, pagata dalla Società Autostrade.

LA SITUAZIONE è ancor più complessa a Ceciliano. Qui, come in tutto il tratto Arezzo-Subbiano, siamo ai 20 mila veicoli nelle 24 ore, solo che di potenziamento del rettilineo tra la rotonda della tangenziale e Ponte alla Chiassa, dove comincia la variante, non parla nessuno. Idem dicasi per l’altra metà della 71, quella a sud di Arezzo, fino a Castiglion Fiorentino, anch’essa nella top ten delle strade più trafficate: altri 20 mila mezzi al giorno. La variante di Castiglion Fiorentino è ancora di là da venire, mentre per le frazioni del capoluogo, da Olmo a Policiano, da Rigutino a Vitiano, non c’è niente, se un vago piano di massima vecchio di trent’anni, con la 71 spostata a lato dei paesi, sulla direttrice di Ristradella, nel mezzo della Valdichiana.

A proposito di Valdichiana: un’altra direttrice super-intasata è la 327 di Foiano, teatro recente di un altro incidente mortale: 15 mila vetture al giorno. Seguono la 221 da Le Ville verso Città di Castello: i pochi chilometri aretini prima del confine registrano altre 15 mila auto quotidiane. Punta alla quale arriva anche la strada delle Farniole, quella dell’outlet, ma soprattutto nel week-end. A quota 10 mila Ponte Buriano. Ve lo immaginate un ponte medioevale con traffico da epoca post-industriale? Che ancora regga è un miracolo, ma per quanto?