Resti, un impero con i furgoni del cibo di strada

L’azienda di Terranuova lanciatissima nel mercato dello street food

IL TITOLARE Franco Resti è acapo dell’azienda di famiglia fondata dal padre nel 1961, oggi ha 50 dipendenti

IL TITOLARE Franco Resti è acapo dell’azienda di famiglia fondata dal padre nel 1961, oggi ha 50 dipendenti

Arezzo, 23 ottobre 2015 - Si occupa da oltre mezzo secolo dell’allestimento di veicoli speciali dedicati al cibo di strada. Dalle più piccole Ape ai furgoni, Resti allestisce qualsiasi tipo di mezzo adibito alla vendita su ruote di prodotti alimentari d’eccellenza. Dal gelato ai panini, passando per cibo etnico e della tradizione. Diventando una potenza di pari passo al grandissimo successo ottenuto dallo Street Food. Resti SpA, è stata fondata nel 1961, e ha sede a Terranuova Bracciolini. Si tratta della più importante azienda italiana nel settore dell’allestimento di veicoli speciali. Una struttura industriale, con 50 dipendenti e uno stabilimento di 15mila metri quadri, si unisce alla cura artigianale con la quale viene portata avanti la produzione: tecnologia e qualità dei materiali si abbinano alla professionalità delle maestranze che seguono il prodotto e il cliente con attenzione ed esperienza.

«L’azienda è nata nel 1961 con mio padre che adesso non c’è più - spiega il titolare Franco Resti - inizialmente con la crescita economica dell’Italia e con la costruzione dell’autostrada del Sole e grazie al boom economico. Prima facevamo riparazioni di questi veicoli, poi negli anni siamo diventati ancor più tecnologici e abbiamo cercato di seguire le tendenze del mercato». In particolari negli ultimi 20-30 l’azienda si è specializzata nella produzione dei veicoli del cibo. Quelli che fanno mercati, gastronomia e street food per capirsi. «Si tratta di veri autonegozi e veicoli speciali - continua Resti - ma abbiamo fatto anni fa anche la palestra mobile per Schumacher e i veicoli che hanno seguito la torcia olimpica per Coca Cola. Il grosso del lavoro riguarda i veicoli per la vendita di alimenti nelle piazze e nelle fiere. Negli ultimi tre anni cercando anche un prodotto da esportare, ci siamo concentrati molto nello Streetfood sia all’estero che in Italia. Abbiamo cercato mercati nuovi come quello del gelato o dello street food e in occasione dell’ultima fiera di settore a Milano, abbiamo presentato Streetfoody: un contenitore in cui abbiamo dedicato la nostra esperienza a chi si lancia come start up verso questo tipo di servizio di street food».

Sì perchè con un investimento tra 35mila e 50mila euro, molto meno rispetto al costo di aprire un’attività fissa, si possono realizzare furgoni dedicati a qualsiasi tipo di cibo. «Unica prerogativa - conclude Resti - avere un’idea vincente e sopratutto un prodotto di qualità».

StreetFoody aiuta gli imprenditori, oltre che dal punto di vista tecnico, anche da quello dell’immagine, con idee di design personalizzate e lo studio delle strategie di comunicazione più adatte. «Insomma, un progetto chiavi in mano, affidato a professionisti del settore, che dà al cliente quella sicurezza che gli permette di concentrarsi sul suo sogno, sulla sua idea» conclude Resti. Fondamentale, una volta che il proprio veicolo è su strada, tenersi aggiornati sull’evoluzione del settore: Streetfoody.it è il sito di riferimento dei food trucker, costantemente aggiornato sulla normativa, sui trend emergenti, sulle nuove tecnologie e soluzioni meccaniche, su fiere e festival e su tutte le opportunità offerte dal mondo del cibo di strada.