Convitto Nazionale, presentato il restauro

Nuova luce per il refettorio e gli antichi affreschi all'ingerno del palazzo che compie 410 anni

tagliaferri rettore

tagliaferri rettore

Arezzo, 3 dicembre 2022 - Stamani alle 10:30 presso il Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Arezzo si è svolta la presentazione dei lavori di valorizzazione del Refettorio che hanno permesso il recupero e il restauro degli affreschi del XVII e XVIII secolo ivi presenti.

Con l’inaugurazione del restauro delle pitture murali e stucchi di questo importante spazio del Convitto si intendono celebrare i 410 anni dall’inizio della storia del palazzo che ospita il Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Arezzo.

Nel corso della presentazione sono intervenute le Autorità cittadine, il Dirigente Scolastico Luciano Tagliaferri e il Restauratore Tommaso Sensini. Seguirà una visita guidata al Refettorio.

In tutti questi anni sono accaduti molti fatti che hanno messo in seria discussione questa nostra realtà cittadina: si inizia già nel ’700 con la soppressione dell’ordine dei Gesuiti ed il subentro dei Vallombrosani. Nell’800 abbiamo assistito alle soppressioni Napoleoniche, alla riapertura con padri Scolopi. Divenne poi Collegio laico, ma successivamente fu chiuso. Solo con la titolazione a Vittorio Emanuele II riapre e diviene Convitto nazionale. Ebbe un momento di gloria grazie al Rettore Falchi ed ebbe un importante restauro interno nel 1902 (data sul pavimento dello scalone), ma il refettorio era oramai da metà dell’800 già deteriorato e non fu toccato da questo importante intervento. Durante la guerre fu requisito per fini militari: nella II guerra mondiale addirittura requisito dagli Alleati. Il tutto fino alla riapertura del Convitto nel 1951.

Dai primi anni ’60 oltre al convitto e alla scuola primaria si è aggiunta la scuola media. Dopo un periodo nel quale il convitto rischiava di perdere la sua identità, cessata per motivi numerici l’autonomia dell’istituto, nel 2012 il Convitto Nazionale si fonde con l’allora Istituto “Piero della Francesca”. Le scuole interne si arricchiscono di nuovi e moderni indirizzi, il numero dei convittori aumenta grazie anche all’attivazione del settore femminile e si forma così una delle realtà più importanti della Toscana e dei convitti italiani.

Ed arriviamo così ai giorni d’oggi, con questo importante intervento che restituisce alla città un tesoro prezioso, oramai da decenni svalorizzato e che ha rischiato di essere irrimediabilmente perduto. Il refettorio del Convitto è tornato al suo antico splendore, grazie ad un importante investimento stanziato dal Consiglio di Amministrazione di questo Convitto Nazionale e ad un lavoro condotto con estrema cura e professionalità dallo Studio Tre di Arezzo. Il restauro conservativo delle finestre e la realizzazione delle nuove chiusure a vetro di destra è stato realizzato dalla ditta Balzoni di Pieve Santo Stefano. L’illuminazione del refettorio è stata progettata sotto la supervisione di Piero Scolari e realizzata da L’Antenna snc di Arezzo.