"Niente caffè e barbiere? Pazienza", Menchetti: la vita del no pass

La giornata di chi ha scelto di non vaccinarsi, ma anche di non fare tamponi. Senza certificato: "I capelli li taglio da solo e ho smesso di fumare"

menchetti

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Arezzo, 25 gennaio 2022 - La mattina si alza, si veste, e non va al lavoro (è sospeso dal 15 ottobre scorso), niente caffè al bar, niente cene al ristorante, niente barbiere e dal 1 febbraio niente tabacchi e niente shopping nei negozi. E’ fatta di tanta vita casalinga la giornata del no pass. Che ormai senza certificato verde può accedere solo o quasi ai servizi essenziali. O almeno sarà così tra qualche giorno con la prossima stretta del Governo, ma a Michele Menchetti il candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle che prese il 3,5% alle elezioni 2020, da sempre contrario al green pass, cambierà poco: “I capelli me li taglio già da solo, sono sospeso dal lavoro dal 15 ottobre e il caffè al massimo lo bevo da asporto”.

Niente impiego, niente sport di squadra, niente stadio, niente ristorante e presto ad essere banditi ai non vaccinati saranno anche i centri commerciali, col green pass base che serve anche in banca. Dura la vita del no pass, come si è organizzato? “Cambiando abitudini, il problema del parrucchiere l’ho risolto usando il rasoio, ordino qualche pizza da asporto, non ho necessità impellente di comprare abiti o scarpe e cerco di limitare al massimo anche gli acquisti online. Ho smesso di fumare quindi non mi preoccupo di non poter entrare al tabacchi – dice Menchetti – cerco di pagare in contanti e ho appena chiuso un libretto postale. Applico la disobbedienza civile contro politiche che reputo assurde. Spero che l’Italia faccia come l’Inghilterra e tolga tutte le restrizioni”.

Ma con il lavoro in stand by, la disobbedienza quando costa? “Sono in attesa di rientrare al lavoro quando verrà abrogato il green pass, ci sono tanti 50enni che si apprestano a seguire la mia strada. Non sono decisioni prese a cuor leggero, vengo da una famiglia normale padre artigiano e madre casalinga, ho qualche risparmio che mi consente di vivere alcuni mesi senza problemi, anche se sono separato e devo pagare il mensile all’ex moglie per le mie figlie. Cerco di vivere al minimo sperando che tutto questo finisca presto”.

Come si svolge la settimana tipo di chi non si è vaccinato? “Le mie giornate le passo molto a casa o trascorro gran parte del tempo all’aria aperta – spiega Menchetti – sono sempre stato contrario al green pass e continuo la mia battaglia per la libertà di scelta contro un certificato discriminatorio. Non sono vaccinato ma non faccio nemmeno tamponi per avere il green pass base proprio perché è uno strumento che non approvo. Mi è capitato una volta sola di fare il tampone per prendere un aereo per motivi familiari”.

Se non esce per andare a Pratacci alla Ricciarini tessile in cui era impiegato fino a poco tempo fa, Menchetti va due volte a settimana in piazza. “Il martedì e il sabato sono alla stazione o a S.Jacopo col presidio contro il green pass. Se durante il giorno ho voglia di un caffè lo prendo da asporto, il resto della settimana faccio una vita normale in gran parte all’aperto. Si è creata una rete di solidarietà tra persone che la pensano allo stesso modo, cerchiamo di darci una mano. Tra noi anche vaccinati che hanno ceduto per i motivi più diversi tra lavoro e assistenza a un parente, o che sono a favore del vaccino ma non del certificato, al bisogno fanno acquisti per gli altri”. E faranno gli straordinari dalla prossima settimana.