Schianto vicino a casa: muore un geometra cinquantenne, la "71" uccide ancora

L'incidente vicino all'uscita di Capolona nord: trasportato al pronto soccorso, il suo fisico cede subito dopo. Un altro ferito, un quarantenne, non è grave

Pier Paolo Ferrini

Pier Paolo Ferrini

Arezzo, 22 marzo 2019 - Era quasi arrivato alla svolta di casa, ma la 71, la maledetta 71, ancora una volta non gli ha dato scampo. E’ morto Pier Paolo Ferrini, geometra di Capolona, è morto al volante della sua Audi, è morto in uno scontro, è morto quasi all’ultima uscita della sua vita, quella di Capolona nord, il suo paese. Quelli del 118 hanno provato disperatamente a salvarlo con la corsa dell’ambulanza nella notte verso l’ospedale San Donato.

Troppo tardi per tutto. Il cinquantenne ha cessato di vivere poco dopo essere arrivato al pronto soccorso, quasi prima che i medici potessero provare a intervenire sulle condizioni disperate nelle quali era giunto in ospedale. E’ successo tutto intorno alle otto di sera, l’ora di cena. Uno scontro sulla Regionale, uno scontro fra la Audi della quale era al volante Ferrini, diretta verso nord, e la Fiat Panda condotta da un cinquantenne di Subbiano, che è uscito dall’incidente quasi illeso, praticamente miracolato, viste le condizioni in cui è ridotta l’altra vettura.

Forse, è riuscito a schivarla, mentre gli piombava addosso, con una manovra disperata dell’ultimo momento. Ancora impossibile dire quali siano state le cause dello scontro. A tarda notte i carabinieri di Bibbiena e i vigili del fuoco erano ancora impegnati sul posto per rilevare l’incidente. Il che, sia detto per inciso, ha portato alla chiusura delle strada, sia in direzione nord che sud, col traffico della serata dirottato sulla vecchia statale ormai declassata a via locale.

Un ulteriore disagio nel pieno di una tragedia. Può essere successo di tutto. Velocità eccessiva di uno dei conducenti, che non è più riuscito a controllare la sua vettura, un malore improvviso, un’ombra della notte che fa scattare i riflessi. Ci vorrà tempo e pazienza per capirlo. Di certo, la 71, ancora una volta la strada della morte, non ammette errori e anzi fa pagare a lacrime di sangue qualsiasi distrazione. E’ successo in mille circostanze, lungo questa regionale che anche nel tratto casentinese è disseminata di croci e anche di morti, è successo pure questa volta.

Il resto è la solita, drammatica, cronaca di ogni incidente di questo genere. Gli altri automobilisti che danno subito l’allarme, le ambulanze (due) del 118 che corrono al buio nella speranza che ci sia ancora qualcuno da salvare, i vigili del fuoco che si affrettano anche loro, i carabinieri della stazione richiamati in servizio fino a tarda ora.

Sul luogo dello scontro si è formato subito un crocchio di curiosi e anche di gente allibita che cercava notizie, che voleva capire bene cosa fosse successo. Poi il telefono che squilla all’ora di cena in una casa ancora ignara e distrugge la tranquillità di una famiglia. E’ la campana metaforica che suona e, come nella poesia famosa, suona per tutti noi.