Travolto da auto, ciclista muore nel burrone: era in pensione da poco: parlano gli amici

Aveva 59 anni, si chiamava Giovanni Brizi: innamorato delle bici, un passato agonistico. L'incidente tra San Giustino e Loro. Lascia moglie e due figli

Brizi

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Arezzo, 12 febbraio 2019 - E' morto con la bici in un burrone dopo essere stato travolto da un'auto. Vittima Giovanni Brizi, 59 anni, di Laterina, un cicloamatore. E' successo stamattina sulla strada che collega San Giustino Valdarno a Loro Ciuffenna, in località Podere di Baccano. 

Immediati i soccorsi per il ciclista non c'è stato niente da fare: si è spento poco dopo la caduta.

Sul posto un'ambulanza del 118 e i carabinieri. In corso gli accertamenti per stabilire le cause della tragedia anche se pare che l'automobilista sia stato "accecato" dal sole. Purtroppo tutto è avvenuto quando i raggi sono radenti e per un attimo rischiano di coprire la visibilità a chi arriva.

Il destino ha voluto che la macchina si incrociasse con un innamorato della natura e delle due ruote. Giovanni Brizi aveva avuto anche un passato agonistico, correndo da esordiente e poi negli allievi in una società dal nome glorioso, la Fausto Coppi di Laterina.

Ma era rimasto comunque un appassionato della bicicletta e come cicloamatore sfruttava tutti i momenti possibili per godere di questo suo hobby. E da qualche mese era diventata una delle sue attività principali: era andato in pensione dopo aver lavorato per una vita in un'azienda orafa.

Lascia la moglie e due figli: più tanti amici, che hanno scoperto sconvolti la terribile notizia nel corso della mattinata, dopo che le prime informazioni erano trapelate, senza ancora confermare chi avesse perso la vita in quel burrone.

Un vuoto, un vuoto terribile in famiglia ma anche in chi lo aveva conosciuto per la passione comune. «Indossò la nostra maglia da esordiente e allievo negli anni Settanta» ricorda commosso Apollo Solenni, uno dei fondatori della società Fausto Coppi. Ma dopo aver interrotto la carriera agonistica a Giovanni era rimasta una straordinaria passione e aveva continuato a gareggiare tra i cicloamatori con la Cicli Gaudenzi di Montevarchi.

Alessandro Gaudenzi, il proprietario e tutti gli altri del team sono sconvolti dalla tragedia di Giovanni Brizi: «Era con noi da molti anni, il suo impegno non si limitava alle gare, dove peraltro aveva anche conquistato un campionato italiano a cronometro di categoria, ma era anche uno dei più attivi nella vita della nostra società» ricorda Gaudenzi.

Brizi aveva tanti amici, come Ezio Baglioni, ex dilettante di buon livello, padre di Enrico, uno dei giovani più promettenti del ciclismo aretino. La Setteponti è percorsa giornalmente da tanti corridori e appassionati della bici, Brizi c’era passato un numero infinito di volte ma quella strada gli è stata fatale.