Arezzo-Firenze, la roulette dell'A1 tra code e incolonnamenti

Il sindaco di Castiglion Fiorentino: "Ormai una pedostrada, ha senso pagare il pedaggio?"

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Arezzo, 28 luglio 2021 - Quelli che viaggiano sulla E45 non raccontino agli autisti che percorrono l’autostrada A1 la storia del “mal comune, mezzo gaudio”. La seconda estate al tempo della pandemia infatti ce la ricorderemo anche per le code, il traffico e i cantieri. Così se da una parte resta il caos della E45, una strada a tratti a corsia unica verso il mare con cantieri uno dietro l’altro e auto perennemente in coda, dall’altra ci sono le condizione disastrose dell’autostrada del Sole. Andare in direzione Firenze imboccando l’A1 infatti può trasformarsi in un incubo. La sottoscritta ci ha provato l’ultima volta lunedì ed è stata costretta ad uscire a Incisa perché quella che era partita come una tranquilla gita di famiglia verso il capoluogo non si trasformasse in un’odissea. Le auto in direzione nord infatti erano letteralmente ferme. Nessun incidente, come invece è capitato spesso negli ultimi giorni con conseguenze anche gravissime sullo stesso tratto, solo il troppo traffico con i soliti cartelli che indicavano code. Così un viaggio da 40 minuti si è allungato a dismisura. Prima per le code e gli incolonnamenti nel tentativo di raggiungere l’uscita più vicina e lo sbocco del casello di Incisa. Poi per i rallentamenti e la velocità ridotta del dover attraversare insieme ai camion e alle altre auto che avevano optato per la stesa viabilità alternativa, uno dopo l’altro i piccoli centri di Ciliegi, Leccio, Palazzolo, Sant’Ellero, Pontassieve, Sieci, Ellera. E così via fino a Firenze, con una segnaletica e una tempistica degna del peggior regionale lento.

E mentre il capoluogo si faceva vicino l’ansia era già per il ritorno, con la paura di dover fare la stessa strada anche al contrario. Per fortuna i cartelli al casello Firenze sud per Arezzo indicavano nel pomeriggio tempi di percorrenza di 40 minuti, ci siamo fidati e abbiamo imboccato l’autostrada per un rientro più rapido. Ma la sorte non è stata così clemente con chi anche nel pomeriggio viaggiava in direzione opposta. Le doppie corsie dell’A1 verso nord infatti erano completamente bloccate. Con auto e tir incolonnati tra Valdarno e Firenze sud.

Un caso? Una giornata sfortunata? No, perché code, cantieri a tratti, rallentamenti, sono diventati il pane quotidiano di chi percorre questo tratto di autostrada. E il mal comune non consola nessuno. Mario Agnelli sindaco di Castiglion Fiorentino solo ieri scriveva sul suo profilo Facebook: “Quando un’"autostrada" come la A1 nei pressi di Firenze soprattutto, snodo autostradale che collega il nord con il sud Italia diventa quasi "una pedostrada" nel senso che si viaggia a passo d'uomo per improcrastinabili lavori strutturali e non certo di manutenzione ordinaria, sarebbe giusto non pagare il pedaggio di quel tratto visto che non è oggettivamente possibile usufruire di un servizio autostradale??”. Domanda lecita che sotto al post ha scatenato i commenti solidali di tanti automobilisti finiti nello stesso imbuto. “Hai ragionissima! È  inconcepibile che in qualsiasi giorno della settimana, indipendentemente dai mesi estivi, ci debbano essere questi strozzamenti nel tratto Firenze Sud e Firenze Nord, e da parecchi anni, ormai!!!”, si legge in uno dei tantissimi commenti del genere e c’è chi ricorda che quella strada “Per chi la fa anche quattro volte la settimana è un incubo”. 

E se i pendolari dell’A1 segnalano che ieri le code più grandi si sono registrate invece in direzione opposta, tra Firenze sud e Incisa in direzione Arezzo, imboccare l’A1 sta diventando ormai una roulette. L’odissea dei viaggiatori riguarda indistintamente ogni giorno della settimana e il peggio sembra dover arrivare, visto che sono dietro l’angolo le ferie estive con l’esodo della settimana di ferragosto.