"Alcol e droga la piaga dei fine settimana"

Parla il comandante dei vigili Aldo Poponcini: "Il prblema è sociale e va affrontato anche con famiglie e scuola"

poponcini

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Arezzo, 8 aprile 2022 - Locali chiusi per disordine pubblico e alcol somministrato ai minori, baby gang che dettano legge in città,. Mala movida, degrado e disturbi al quieto vivere. Comitati dei residenti costantemente sul piede di guerra contro la maleducazione dei giovani. Ronde e pattugliamenti della polizia municipale un fine settimana sì e l’altro pure, per sanzionare  chi sgarra e dare ai cittadini con la propria presenza un maggiore senso di sicurezza.

 

Comandante Aldo Popincini, che fine hanno fatto i bravi ragazzi? 

 

“Il problema è prima di tutto sociale e oltre che sanzionato va analizzato e affrontato prima di tutto a partire dalla famiglia e dalla scuola”.

 

Movida molesta, alcol e droga sono un problema così dilagante in città?

 

“Sono fenomeni molto diffusi e i fatti di cronaca non sono da attribuire a situazioni sporadiche ma a problematiche sociali che esistono. Il problema della movida non è solo alla Badia ma va analizzato a 360 gradi. A prescindere dall’arresto del signor Montana e dal fenomeno delle baby gang, in quel caso si trattava di episodi di criminalità e delinquenza accertati e documentati, di reati commessi, il disagio giovanile esiste”.

 

Grande inquisito il weekend…

 

“Venerdì notte, sabato pomeriggio e sabato sera sono i momenti più preoccupanti, quelli in cui si concentrano tutti i comportamenti poco consoni al vivere civile. In cui si fa un grosso uso di alcol e droga. Sono in continuo contatto con  tutti i comandanti dei capoluoghi toscani e c’è da dire però che ad Arezzo la situazione non è così grave come a Livorno, Pisa o Firenze. Qui i problemi si concentrano solo sul fine settimana”.

 

Perché il giovani non rispettano più le regole?

 

“Il Covid, l’isolamento, la mancata comunicazione dei propri disagi hanno sicuramente peggiorato la situazione, ma il problema è sociale. E riguarda soprattutto i giovani che non lavorano e non capiscono ancora da dove viene il denaro e quanti sacrifici servono per guadagnarlo. Chi lavora in generale ha comportamenti più consoni”.

 

Cosa può fare la polizia municipale per mettere un freno a questi comportamenti?

 

“Non ci fermeremo e continueremo a presidiare il territorio. Agiremo come già fatto soprattutto contro chi vende alcol ai minori e anche ai minori di 16 anni, sono reati da perseguire. Ma il vero problema sta nella forte richiesta, se un giovane vuole ubriacarsi trova il modo di farlo anche se noi chiudiamo i bar, ecco perché l’analisi del fenomeno va fatta con tutti i componenti della società”.