Archivio, il ministro presente ai due funerali: mercoledì pomeriggio lo sciopero generale

Bonisoli presenzierà ad entrambe le cerimonie. Intanto i sindacati hanno scelto la data per lo stop di tutte le categorie e per il presidio

Filippo Bagni e Piero Bruni

Filippo Bagni e Piero Bruni

Arezzo, 24 settembre 2018 -  Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli sarà presente domani e mercoledì ai funerali di Piero Bruni e di Filippo Bagni, i due impiegati dell'Archivio di Stato morti soffocati dal gas argon. “Un atto di straordinaria sensibilità, quello usato dal Ministro, che ha scelto di essere presente alle esequie di entrambi i dipendenti che hanno perso la vita nel tragico incidente accaduto giovedì, e che per volonta delle famiglie si tengono in giorni diversi”, commenta il sindaco Alessandro Ghinelli. “Una presenza non certo ordinaria, che testimonia il massimo rispetto per il dramma delle famiglie colpite e per la città, e che prova la massima attenzione a quanto acaduto che evidentemente il Ministero intende riservare”.

Lo sciopero generale di tutte le categorie della provincia è stato fissato da Cgil, Cisl e Uil per mercoledì pomeriggio. I sindacati, ci conferma dalla Cgil Alessandro Mugnai, si sono ritrovati alla luce della doppia data decisa dalle famiglie per le esequie. E hanno optato per una soluzione che rispetti l'indicazione data dai parenti. Nello stesso pomeriggio di mercoledì ci sarà anche un presidio di fronte all'Archivio di Stato. Un presidio più che altro silenzioso e simbolico, visto che le posizioni dei tre sindacati sono già state chiarite nei dettagli sabato mattina.

Intanto i familiari hanno vissuto un'altra lunga domenica di attesa. Ha servito la Messa anche ieri ma in realtà nessuno ne dubitava. Monica Luglioli, la moglie di Piero Bruni quindi di una delle due vittime dell’Archivio di Stato, ha raggiunto il suo posto tradizionale, nella chiesa di San Pietro e Paolo. Lasciato libero, perché nessuno voleva portarglielo via: ma sotto sotto perché tutti erano convinti che lì sarebbe tornata. E in una chiesa dove i ruoli sono ormai rodati, da chi canta a chi suona a chi sceglie i canti a chi aziona le diapositive, ha ritrovato quella famiglia che in realtà non ha mai perso.

Anzi, che le si è stretta intorno, per proteggerla e accompagnarla nel momento più difficile della sua vita. Sullo sfondo la domenica amara di due famiglie. Monica e i suoi figli alla Marchionna, Anna e Jessica (moglie e figlia di Filippo Bagni) a Santa Firmina. La domenica di una festa che non può essere tale, dopo quello che è successo giovedì al’Archivio. E insieme la domenica di attesa per dirgli addio. Un passaggio pesante: perché allunga a dismisura l’abbraccio senza il quale non esci mai dal clima del dopo tragedia.

Ormai si sono accordate: i funerali domani alle 15.30 a San Pietro e Paolo per Piero, mercoledì alle 11 in Cattedrale per Filippo. Ma un filo di ansia restava ancora. Poi il completamento dell'esame e quindi il nulla osta alle esequie. 

La scelta dei funerali in due giorni diversi ha rimesso in discussione tutto anche sul fronte sindacale. Cgil, Cisl e Uil avevano deciso di legare lo sciopero generale di tutte le categorie in provincia al rito: davanti al raddoppio è chiaro che sono stati costretti a scegliere. Da qui l'indicazione di orientare lo sciopero sul pomeriggio di mercoledì. 

Una scelta alla quale difficilmente potranno agganciarsi anche i dipendenti nazionali del ministero dei beni culturali, che si fermeranno anche loro, sorta di ultima carezza ai colleghi perduti. Ma i tempi per la proclamazione di uno sciopero nazionale sono fatalmente più lunghi e richiedono qualche passaggio ulteriore.

Già domattina dovrebbe essere allestita alla Misericordia la camera ardente di Filippo, dalla quale poi mercoledì verrebbe accompagnato in Cattedrale. E sempre domattina Piero dovrebbe rientrare nella sua chiesa, la inconfondibile navata tonda (perfettamente conciliare) di San Pietro e Paolo, dove la famiglia, gli amici ma un intero quartiere lo aspettano ormai da quella maledetta mattina.

Ieri qualcuno fissava lo sguardo sull’altare, scosso dal non vederlo pronto a distribuire la comunione. Ma in fondo sapendo che lì dentro tutto parla di lui. E che questo, almeno questo sarà per sempre.