Anna piange per il padre "È sotto i bombardamenti"

Safroncik racconta l’angoscia per il genitore che è voluto rimanere a Kiev. E la mamma Lilia Chapkis: "Colpito un centro per minori: un bimbo è morto"

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di Federico D’Ascoli

"Sento mio padre ogni ora, praticamente. Nessuno ha dormito stanotte, nessuno sa cosa sta accadendo realmente: c’è tanta angoscia. Si sentono bombe e spari, le famiglie si chiudono dentro casa".

Anna Safroncik è nata a Kiev ma da quando ha 12 anni vive in Italia. È cresciuta ad Arezzo anche se adesso vive a Roma, sua madre Lilia Chapkis è un’ex ballerina classica e ha una scuola di danza in via Benedetto Varchi. Da giorni tiene informati i suoi seguaci sui social network e condivide la sua angoscia per la sorte del padre, il professore universitario e tenore Eugenio Safroncik che si trova ancora nella capitale ucraina martoriata dai bombardamenti russi.

Ieri pomeriggio Lilia Chapkis ha parlato alla manifestazione contro la guerra in piazza San Jacopo e ha commosso tutti con le sue parole toccanti che raccontano le situazioni atroci che provoca il conflitto iniziato qualche giorno fa: "Questa mattina a Kiev hanno bombardato a pochi metri da casa del mio ex marito, padre di mia figlia Anna. Hanno colpito un piccolo centro sanitario per minori. Un bambino è morto. Sono sconvolta per quello che sta accadendo nel mio Paese".

Chapkis è stata 17 anni esponente di spicco del corpo di ballo del Teatro dell’Opera Nazionale di Kiev e poi di quello di Odessa prima di diventare ballerina solista ed esibirsi nei più famosi teatri del mondo. "Abbiamo parenti anziani, che non riescono a raggiungere i bunker e che restano ad aspettare eventuali bombe in casa – ha continuato la mamma di Anna – in Ucraina sta finendo tutto, il carburante per poter fuggire e il cibo, visto che i negozi, per lo più piccole botteghe di quartiere, stanno chiudendo".

Ci ha pensato Safroncik, attrice di film e fiction di successo come "C’era un cinese in coma", "Centovetrine" e "Don Matteo" ad aggiungere particolari a quello che sta vivendo il padre: "Le notizie che mi dà sono sconcertanti: non sono riuscita a portarlo via purtroppo perché non ha voluto lasciare la sua terra – sospira in un video pubblicato su Instagram – mio padre è molto attaccato al suo Paese: non c’è stato verso di farlo arrivare in Italia. Finora c’ho provato con tutte le mie forze".

Il racconto dell’attrice ucraina naturalizzata italiana si sovrappone alle immagini che passano sugli schermi di tutto il mondo: "La città di Kiev è deserta, i bancomat non fanno ritirare più di 100 euro al giorno, i benzinai sono pieni e ci sono file per cercare di lasciare la città – aggiunge in un altro intervento social – si sentono tantissimi rumori siamo tutti completamente sotto choc perché questa guerra che dura dal 2014 non è mai finita ma non ci aspettavamo un’escalation così".

Anna pubblica anche diversi video degli attacchi e anche uno girato dal padre Eugenio dalla finestra di casa con una lunga fila di auto a un distributore di benzina: "I supermercati sono pieni di gente che fa provviste – spiega in un altro intervento – il panico è dilagato: in televisione si chiede di non uscire. I mezzi pubblici non circolano, chi è riuscito ad andare via è sul confine, la città è completamente bloccata".

Infine una riflessione di Safroncik sul conflitto: "I due popoli sono uniti da sempre da una fratellanza indiscutibile. Sono le oligarchie che governano il mondo a essere guerra: è per la sete di potere che sono disposte a sacrificare vittime innocenti tra i loro stessi popoli. Abbiamo bisogno di un’umanità che riparta dai valori che ci uniscono e non potrà mai passare dagli orrori e dal sacrificio degli innocenti".

(ha collaborato Angela Baldi)