Anche il "Bello Pomo" salta per il Covid

Una tradizione che si era interrotta solo nel periodo più cupo della guerra. Il presidente Governini: scelta sofferta ma inevitabile

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BIBBIENA

di Sara Trapani

Lo "Bello Pomo" quest’anno non verrà acceso, la pandemia purtroppo ha spazzato via anche le tradizionali feste legate al periodo di Carnevale come la rievocazione della Mea che si svolge a Bibbiena. All’interno di questa antica manifestazione conosciuta in tutto il territorio il martedì grasso, al termine della sfilata in costumi d’epoca, nel centro storico del comune casentinese viene acceso un grande falò, il Bello Pomo.

Una tradizione iniziata nel lontano 1337 interrotta solo nel ‘43-44 con la guerra mondiale e che invece quest’anno non potrà essere fatta a causa dell’emergenza sanitaria ancora in corso. "È stata una decisione sofferta presa insieme all’amministrazione ma non poteva che essere così in quanto tutte le soluzioni che avevamo ipotizzato non erano realizzabili – spiega il presidente del Carnevale storico Alessandro Giovannini - pensare di spostarlo in un ‘altra data mal si coniuga con quello che rappresenta la nostra tradizione.

Ormai sono 600 anni che si brucia la pianta nel centro storico di Bibbiena, dentro alle nostre mura, il martedì grasso al rintocco delle 17, ma quest’anno dobbiamo rinunciare".

L’accensione del Bello Pomo è infatti il simbolo che sancisce la pace tra i due rioni, quello dei Piazzolini con i Fondaccini. Il martedì grasso, dopo aver restituito la bella Mea al suo Cecco e al fondaccio, il Conte ordina l’accensione del ginepro, simbolo della ritrovata unione dei borghi. Il suo fuoco ed il suo fumo saranno segno di buona o cattiva sorte per la città ed il suo raccolto e dopo che il Bello Pomo si è spento è usanza raccoglierne un rametto da portare nelle abitazioni come segno di abbondanza.

"Per non perdere del tutto almeno l’accensione del falò- prosegue Giovannini – avevamo pensato anche di farlo in un luogo privato con solo 4-5 persone dell’organizzazione, però poi ci siamo resi conto che non sarebbe stato lo stesso. Quindi anche nel rispetto delle tante persone morte per il Covid abbiamo deciso di non fare niente".

Senza l’uscita di febbraio adesso tutte le speranze degli organizzatori della Mea si spostano sul Carnevale estivo. "Il primo sabato e la prima domenica di agosto torna la rievocazione della Mea - conclude Giovannini – vorremmo quindi concentrare in questi giorni tutte le iniziative dedicate ai più piccoli ma anche quelle legate alla tradizione storica sperando poi di tornare a festeggiare insieme nel 2022".