Amarcord discoteche: una pagina Facebook per ricordare tutti i locali storici

Si chiama Arezzo The Night life 80/90/2000 e conta quasi 2mila iscritti

mirage

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Arezzo, 5 maggio 2020 - Nel momento in cui tutte le discoteche e i locali del divertimento restano chiusi fino a data da destinarsi per l'emergenza corona virus, è nata una pagina Facebook per ricordare tutte le discoteche aretine e interamente dedicata al divertimento e alla vita notturna cittadina. Si chiama Arezzo The Night life 80/90/2000. Un vero e proprio gruppo social con quasi duemila iscritti che postano vecchie foto, immagini di blasonati ospiti vip e di famosi dj che si sono avvicendati negli anni alle console cittadine. Ma ci sono anche video di Youtube, volantini, drink card e biglietti di storici locali a fare Amarcord del divertimento notturno.

Vengono postati perfino articoli di giornali dedicati ai locali, da quelli che parlano della selezione all'ingresso (oggi impensabile) a quelli che ricordano super ospiti. Quasi 2mila membri tra giovani di oggi e giovani di allora, che vogliono ricordare la storia della night life aretina. Dalla storia contemporanea che parla di locali come Grace, Sugar Reef, Principe, Le Mirage, a ritroso fino alle origini delle discoteche di casa nostra. Dal King al vecchio Principe di via Michelangelo. Ma c'è anche il mitico Tartana di Pieve al Toppo la discoteca accanto alla piscina. E ancora, Le Roi di Arezzo, il Manhattan di Soci, il Tuculca di Cortona, Lo Scorpione a Sansepolcro, Il Porto a Ponte a Poppi, L'Impero a Montevarchi, solo per citarne alcune. Locali che negli anni hanno fatto la storia del divertimento cittadino. Come Lo Zed o il Roxy Rose ad Arezzo, La Casa Cantoniera a Terranuova Bracciolini, l'Iradei a Castiglion Fiorentino, il Tre Soldi a Foiano, il River Piper a Castel San Niccolò.

E poi il Quattrocento a Olmo, il Narciso ad Arezzo in via Isonzo, il Blue Kaos a Marciano, La Luna a Talzano, il Parco delle Stelle a Terranuova, il Dolceverde a Castiglion Fibocchi. Ma la lista sarebbe lunghissima e non finisce qui. I giovani di allora ricordano quei locali con foto e immagini che immortalano sale da ballo che oggi non esistono più, ma anche locali che ancora oggi sono il riferimento del divertimento di casa nostra, pronti a riaprire i battenti appena l’emergenza virus finirà.