Al funerale delle sigarette: scuola "no fumo" anche fuori, dopo il rito le sanzioni

In fila per buttare pacchetti e cicche al Liceo Artistico. Resistenze dentro l'istituto ci sono ma il preside va avanti. Possibili sospensioni e multe anche a chi fuma all'esterno

Il preside con uno studente

Il preside con uno studente

Arezzo, 26 maggio 2018 - Qualcuno si è avvicinato al cesto con le migliori intenzioni ma poi, con eleganza, ha buttato via solo il pacchetto vuoto. Qualcun altro il bel gesto lo ha fatto davvero. Tutti insieme hanno inscenato il funerale delle sigarette. Da ieri il Liceo Artistico è ufficialmente scuola «no fumo»: di quelle dove non solo non puoi chiedere di accendere nè in classe nè in bagno ma neanche nel giardino fuori. E del resto, ricorda il preside Luciano Tagliaferri, questa è anche la legge, visto che parla di scuola e delle pertinenze esterne.

Una legge che però trova solo al Pier della Francesca un’applicazione così rigorosa. «Faremo un’altra giornata dimostrativa a fine mese: ma intanto partono le sanzioni». Chi venisse sorpreso a fumare una volta se la caverebbe con un richiamo verbale, dopo di che sotto con sospensioni e multe, che in questo caso arrivano fino a 275 euro. «Però sono soddisfatto: è chiaro che di musi lunghi ce ne sono ma la scuola è abbastanza compatta».

Tra gli studenti le resistenze non mancano: anzi, c’era perfino chi aveva prefigurato una sorta di contromanifestazione, mettendosi tutti a fumare come turchi. E invece tutto è filato liscio. «E’ una questione di salute e di esempio: lo so che questo potrebbe costarci in termini di iscrizioni e di popolarità tra i ragazzi. Ma ci sono valori superiori». A ricreazione? In teoria potrebbero fumare fuori dei cancelli ma si sa, nella pausa fuori dei cancelli gli studenti non possono andare. I professori sì a fine orario e forse per questo l’hanno presa meglio.

Intanto ieri una parte dei ragazzi si è messa in fila davanti al cesto, gettando un po’ di pacchetti e un po’ di sigarette. Ma non era possibile tollerare almeno il fumo fuori? «La realtà è che abbiamo ricevuto tante proteste proprio da altri ragazzi: perché chi fumava nel loggiato costringeva gli altri a stare con le finestre chiuse o era come fare merenda in una stanza fumatori». Nei giorni scorsi era arrivato anche il direttore generale della Asl Enrico Desideri a dare la carica.

A parlare ai ragazzi perché trovassero la forza di andare fino in fondo. Toccando anche punti sensibili, come le possibili conseguenze del fumo compreso quello passivo. Ma è chiaro che la partita vera inizierà a settembre. I ragazzi dalla seconda alla quinta sono già allertati, con gli esordienti le carte saranno messe in tavola il primo giorno di scuola. Mentre saranno organizzati incontri a tema, sui possibili rischi del vizio.

Intanto durante la ricreazione alcuni ragazzi si sono messi a ballare all’esterno. «Possiamo fare almeno questo?» è stata la domanda lievemente piccata. «Certo, qui abbiamo anche il liceo della danza» è stata la risposta del preside. Non ha aggiunto che senza fumo si sarebbero mossi anche meglio. Perché vietare va bene ma provocare no. Mentre un bidello buttava via la busta con i pacchetti semivuoti gettati via.