Nuovo incendio sullo Scopetone dopo un'altra notte di interventi a Bivignano

Il fronte del fuoco si allarga: ora un grosso focolaio si è aperto più a ridosso della città. Ieri distrutti ettari di bosco: 20 squadre di volontari, tre di pompieri e due elicotteri

Incendio in un bosco (foto repertorio)

Incendio in un bosco (foto repertorio)

Arezzo, 27 giugno 2022 - Un nuovo grosso fronte di incendio si è aperto sullo Scopetone, quindi più a ridosso della città rispetto a quello che si è scatenato domenica nella zona di Bivignano. Già ci sono diverse squadre al lavoro con l'intervento degli elicotteri della Regione.

LA DOMENICA. «Aiuto, venite a prenderci: c’è il fuoco sulla strada». La telefonata accorata arriva da Bivignano, a ridosso della chiesa. A riceverla è Flavio Sisi, l’eclettico responsabile della Racchetta. «Abbiamo mandato un mezzo 4x4»: ma sa per primo che a volte negli incendi la paura fa più del pericolo. Il piccolo paese, un pugno di case, dal fuoco è stato sfiorato, certo, e lo ha seguito preoccupato dalle finestre: ma sui loro tetti hanno lanciato subito un mantello i vigili del fuoco. L’incendio si era sviluppato nel bosco e quindi l’intervento in prima battuta era competenza della Regione, che in effetti si è mobilitata velocemente.

Ma a fare «diga» rispetto alle case ci hanno pensato tre squadre di vigili del fuoco. Che già nel pomeriggio assicuravano non esistere alcun pericolo per i residenti. Storie di fuoco. Le prime di una stagione che rischia di essere calda, letteralmente. La siccità paurosa di questi mesi diventa un volano per gli incendi: i boschi sono secchi e non c’è niente che bruci meglio.

L’allarme è partito ieri pomeriggio poco dopo le 15. Nella zona oltre Palazzo del Pero, in particolare a ridosso proprio di Bivignano. Un incendio grosso, che si è esteso per molti ettari, trovando nella boscaglia secca il «cerino» giusto per divampare. Oltre alle tre squadre dei vigili del fuoco, sul posto si sono portati subito i responsabili della Vigilanza antincendi boschivi, che vista la vegetazione era chiamata in prima battuta.

E si è scatenata la corsa dei volontari, in testa i gruppi della Racchetta. Nove in azione buona parte del pomeriggio per poi allargare il tiro fino a venti squadre diverse. Non solo dalla Regione è partito l’ordine di partire per due elicotteri, Elifirenze ed Elisiena. Per tutta la serata è stata la vera emergenza seguita dalla cabina di regia ed è un po’ diventata anche la prova generale per i prossimi mesi.

E’ stata allertata anche la macchina nazionale, era pronto a partire un Canadair, quei grandi aerei che rovesciano fiumi d’acqua sugli incendi, ma poi il miglioramento della situazione e il buon lavoro delle squadre a terra ne ha risparmiato l’intervento. Una corsa contro il tempo, perché era determinante spegnere le fiamme prima del buio. E le squadre ci sono riuscite.

Poi è cominciato il resto del lavoro: altrettanto stremante, un’intera notte a tenere sotto controllo la zona perché non partisse un altro incendio. E l’inizio di un’operazione di bonifica che dovrà continuare tutto il giorno. Dal primo luglio aprirà anche la sala operativa della vigilanza boschiva di Loro Ciuffenna, un altro presidio determinante. Il fuoco cova sotto la cenere ma troverà pane per i suoi denti: sempre che li abbia