Aggredito nella notte, finisce in ospedale

Colpisce col bastone un altro senza tetto, poi si avventa su due giovani che tentavano di aiutarlo. Urla dalle case, l’arrivo dei carabinieri

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di Gaia Papi

Un’altra notte agitata per le vie aretine. Questa volta è successo in via Guelfa, nel cuore di Saione. Mentre il quartiere si preparava ad accogliere il grande evento che lo avrebbe animato per tutta la domenica, una giornata di festa all’insegna del riscatto e della vitalità, tra le sue strade ecco scattare l’ennesimo episodio di violenza.

Là dove un tempo sorgeva la sede della polizia municipale, un marocchino di 60 anni, già noto alle forze dell’ordine per reati vari, ha preso a bastonate un cinquantenne, entrambi senza fissa dimora. Una mossa a freddo, per i soliti futili motivi e probabilmente anche perché annebbiato dai fumi dell’alcol.

Una parola o uno sguardo di troppo, fatto sta che l’uomo, armato del bastone che lo aiutava a camminare, ha cominciato a urlare contro e a minacciare l’altro. Poi lo ha inseguito, brandendo l’"arma", e una volta raggiunto giù di sana pianta.

Visto il parapiglia scoppiato, due ragazzi aretini di 28 anni, che transitavano in zona, sono intervenuti cercando di calmare l’uomo. Ma non c’è stato niente da fare. Il marocchino si è avventato anche su di loro, aggrediti ma non risulta siano stati a loro volta colpiti.

A evitare il peggio, soprattutto al cinquantenne, sono state le richieste di aiuto e l’arrivo immediato dei carabinieri. Sì, perché le urla in strada hanno ovviamente catturato l’attenzione dei residenti della zona. Da loro è scattato l’allarme alle forze dell’ordine e al 118. Via Guelfa, in pochi minuti, è stata svegliata da sirene e lampeggianti di ambulanze e forze dell’ordine. Sul posto sono intervenute due pattuglie dei carabinieri della stazione di Arezzo, una delle quali del radiomobile, che hanno bloccato l’aggressore e lo hanno denunciato per aggressione aggravata e minacce. L’aggredito, invece, è stato soccorso dai sanitari sul posto e poi trasferito al San Donato dove è stato dimesso dopo qualche ora. Alcol, disagio, sono gli ingredienti di questa ultima aggressione, ma sono i fili conduttori della maggior parte degli episodi di violenza che vanno in scena sulle strade.

Che siano protagonisti i giovani o giovanissimi, che utilizzano l’alcol sempre più come collante sociale, strumento per scacciare la timidezza e lasciare andare i freni, o senzatetto, come in questo caso, racconta di un disagio sociale che probabilmente affonda le radici nella povertà. Del fenomeno sono testimoni le colonne di giornali e siti. Saione non è la "polveriera" descritta fino a qualche mese fa ma resta uno dei quartieri caldi. Solo negli ultimi due mesi una dozzina gli episodi che hanno visto le sue strade protagoniste della cronaca. La risalita c’è ma la strada da fare è ancora lunga.