È morto Paolo Bellandi, l’imprenditore pratese di 88 anni che lo scorso anno contribuì ad un’operazione di salvataggio del Panno del Casentino. Fondatore della Bellandi Spa, oggi alla terza generazione con l’ingresso di una delle nipoti che affianca i figli Luca e Maurizio, Bellandi, perito tessile, è frutto di quella fucina di imprenditori che nel dopoguerra hanno caratterizzato la ripresa. Bellandi avvia l’attività tessile nei primi anni Sessanta quando con apre una società per poi mettersi in proprio nel 1967. Dall’azienda in via del Menichino nel ’67, Bellandi trasferì la produzione di tessuti in lana per cappotti da donna in via di Vittorio a Montemurlo per poi traslocare a fine anni Settanta in via dell’Industria, sempre a Montemurlo (Manifatture lane Paolo Bellandi).
Con la sua creazione Bellandi dà vita ad una delle aziende leader per la visione lungimirante sia sul fronte dell’export sia sul fronte della produzione di alta qualità di tessuti in lana con la predilezione per i mercati esteri, in particolar inglese. La Bellandi è stata tra le aziende apripista nella delocalizzazione con una fabbrica in Slovacchia per semilavorati. Uno sguardo aperto verso nuovi orizzonti. Un dna genuino che si riscontra in altre operazioni fino all’operazione di salvataggio del panno del Casentino un anno fa a seguito di pressioni di enti ed istituzioni.