Addio al bersagliere Manfroni Aveva sconfitto il Covid a 100 anni

Una vita intensa scandita anche dalla campagna d’Africa: incontrò il leggendario Rommel

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SANSEPOLCRO

Era balzato agli onori della cronaca per essere riuscito a sconfiggere il Covid-19 alla soglia dei 100 anni, ma a 101 compiuti se n’è andato per sempre Pietro Manfroni, il bersagliere di Sansepolcro che a soli 21 anni era partito per la campagna d’Africa in Egitto, vedendo da vicino il generale tedesco Erwin Rommel. Una vita senza dubbio intensa la sua, poiché venne catturato dagli inglesi e deportato negli Stati Uniti, rientrando al Borgo nel 1946 e lavorando dapprima come contadino e poi come dipendente di una fabbrica di mattonelle. Con assieme le due grandi passioni coltivate: la bicicletta e il gioco delle bocce. Aveva sposato Lina Comanducci, morta oltre trent’anni fa e dal matrimonio sono nati i due figli, Sergio e Massimo, rimastigli accanto fino all’ultimo giorno.

Nell’ottobre del 2020, il virus aveva colpito anche lui, senza tuttavia costringerlo al ricovero, poi alla vigilia di Natale l’atteso responso della negatività e appena tre mesi più tardi, il 20 marzo 2021, la festa per il raggiunto traguardo del secolo di vita in piena lucidità, con tanto di visita e consegna della relativa pergamena da parte dell’allora sindaco Mauro Cornioli. Un’ultima parentesi in estate, con i riconoscimenti da parte dei dirigenti regionali e provinciali dell’Associazione Bersaglieri. È stato per un periodo l’uomo più anziano di Sansepolcro; alle 15 di oggi, nella chiesa di Santa Maria al Melello, l’ultimo affettuoso saluto a Pietro Manfroni.