Addio a Lucherini, il sindaco della svolta

Conquistò Palazzo Cavallo nel 1999 dopo oltre mezzo secolo di giunte di sinistra: la sua mano su opere e viabilità. L’ombra di Variantopoli

Luigi Lucherini

Luigi Lucherini

Arezzo, 10 agosto 2022 - "Era un entusiasta, un amante della vita che più volte aveva definito un dono troppo grande per non godersela. I grandi non possono morire, non se ne vanno mai del tutto: rimangono con noi, ci accompagnano nei nostri giorni terreni e ci riempiono con le cose belle, importanti, che hanno saputo fare".

Sono parole che Luigi Lucherini ha dettato 19 anni fa a un’agenzia di stampa, ricordando l’amico Alberto Sordi appena scomparso. Tre anni prima il grande attore romano era stato l’ospite d’onore alla Giostra del Saracino straordinaria del centenario: i due si erano conosciuti trent’anni prima grazie al rapporto professionale, quando l’ingegnere coordinò la ristrutturazione della villa di Albertone a Castiglioncello.

Parole che a distanza di anni Lucherini sembra aver dedicato a sé stesso: pareva invincibile, per spirito e aspetto dimostrava almeno venti anni in meno rispetto a quelli sulla carta di identità. Ogni volta che metteva il naso fuori di casa, sempre meno negli ultimi tempi, per lui era un bagno di folla. In tanti lo fermavano, chiamandolo Gigi, per salutarlo e ringraziarlo per quello che aveva fatto per la città, aldilà degli steccati ideologici che per primo aveva abbattuto dopo oltre mezzo secolo di dominio socialcomunista.

Il suo sguardo raggiante, la camicia di lino bianca sbottonata e stropicciata indosso a un uomo che di solito vestiva con impeccabile eleganza sono l’immagine-simbolo della notte del 27 giugno 1999 in cui conquistò al ballottaggio il Comune di Arezzo. Lo stesso giorno in cui Giorgio Guazzaloca espugnò Bologna. Lo ringraziò pubblicamente anche Silvio Berlusconi, anche se l’exploit elettorale passò necessariamente in secondo piano rispetto a quello felsineo. Portava benissimo i suoi 92 anni e solo una serie di situazioni sanitarie che si sono accavallate nel giro di pochi giorni, in seguito a una caduta, lo hanno definitivamente piegato.

Alla soglia dei 60 anni si dedicò alla politica a tempo pieno lasciando un forte impatto sulla città, soprattutto dal punto di vista della viabilità e del decoro urbanistico. Amava ripetere una vecchia barzelletta con un sorriso sornione. "Di che razza è quel cane?" chiedeva un aretino all’altro. "Sssh: è un incrocio ma non lo dire, sennò Lucherini ci fa subito una rotatoria". Tra le cose di cui andava particolarmente fiero c’erano le scale mobili che avevano reso accessibile la parte alta del centro storico dal grande parcheggio di via Pietri.

Il suo secondo mandato amministrativo iniziato nel 2004 si interrompe dopo nemmeno due anni per le vicende legate all’inchiesta Variantopoli. Fu condannato a due anni per abuso d’ufficio sia in primo grado che in appello: andò in prescrizione prima della sentenza di Cassazione. Un’inchiesta che lo amareggiò moltissimo non ha interrotto il suo legame con la politica scoperta in tarda età: nel 2011 si presentò con la sua lista civica Progetto per Arezzo e sfiorò il 7%. Laureato in ingegneria a Pisa, ha progettato importanti opere in Italia ed all’estero, in particolare Kenya, Svizzera e Sudan. È stato presidente del sindacato nazionale ingegneri liberi professionisti italiani dal 1986 al 1995, membro di commissioni tecniche all’interno della Confederazione europea degli ingegneri consulenti e della Commissione Euro-Araba per i rapporti interprofessionali, fra il 1983 ed il 1986.

Oggi dalle 9.30 alle 14 l’ex sindaco sarà nella sala del consiglio comunale che sarà aperta per chiunque.

Il funerale si svolgerà alle 15 in Duomo: nemmeno il caldo scoraggerà i tanti che vorranno dare l’ultimo saluto all’ingegner Lucherini. Il Gigi che questa città non potrà mai dimenticare.