Massimo Mercati, amministratore delegato di Aboca e figlio del fondatore dell’aziende Valentino Mercati

di Lucia Bigozzi  Dall’apnea della pandemia alla corsa sui mercati internazionali. Aboca chiude il 2022 con un fatturato di 270 milioni e incassa un +37 % sul 2021 con un profitto stimato di 40 milioni. Numeri che raccontano l’evoluzione di un’azienda in continua espansione e alla ricerca di personale. Sono 74 le nuove assunzioni previste nello stabilimento di Pistrino. In Italia i dipendenti sono 1300 e circa un migliaio quelli impegnati nel quartier generale della Valtiberina. All’estero per Aboca lavorano circa trecento persone ma anche qui il quadro "è in evoluzione" spiega Massimo Mercati, amministratore delegato della "corazzata" fondata dal padre, Valentino Mercati. Oggi il Gruppo Aboca è al 15esimo posto all’interno del ranking sulle vendite al cliente finale: sta nella top 10 in Italia e in Spagna e registra crescite anche in Francia, Polonia e Germania.  I risultati del 2022 sono la benzina che consente all’azienda di Sansepolcro di conquistare ulteriori quote di mercato, grazie a un incremento medio delle vendite al cliente finale di oltre il 24% e dentro un mercato che cresce del 10% (dati Iqvia). La performance del 2022 "deve essere vista come conseguenza delle azioni fatte nel biennio della pandemia. Abbiamo lavorato molto per un ampliamento del listino all’estero e alla riorganizzazione che ci ha permesso di essere pronti alla ripresa dei mercati". Voce strategica: investimenti. "Malgrado il contesto economico difficile, abbiamo mantenuto gli impegni programmati per sviluppare la filiera e aumentare la capacità produttiva". Il Covid ha pesato sui prodotti legati alle patologie respiratorie ma i numeri danno il quadro: 210 milioni negli ultimi sei anni, mentre sono 60 quelli destinati tra 2023 e 2024" sottolinea Mercati. Tra i punti di forza, c’è l’attività di ricerca e innovazione sui prodotti, certificata da pubblicazioni scientifiche.  "Nel 2022 abbiamo avuto dieci nuove pubblicazioni tra studi clinici, preclinici e di Real World Evidence. Siamo impegnati su varie aree terapeutiche e ad oggi ci sono dodici studi clinici in corso in ambito gastrointestinale, respiratorio, oculistico e metabolico. Due importanti studi si sono appena conclusi", aggiunge Mercati. La visione imprenditoriale a medio termine conferma l’impegno nella ricerca medico-scientifica per rafforzare lo standing internazionale: Aboca è presente in 26 Paesi e "a investire ancora nel campo dei dispositivi medici a base di sostanze naturali, settore terapeutico basato su prodotti che agiscono con meccanismi d’azione di tipo fisiologico e non farmacologico".  Nell’Aretino, Aboca punta sulla base produttiva tra Valtiberina e Valdichiana e l’auspicio di Mercati è che la stessa attenzione al settore "venga colta anche dai distretti perchè a livello mondiale la domanda di agricoltura biologica e prodotti naturali per la salute è in forte crescita".

Cronaca

di Lucia Bigozzi

Dall’apnea della pandemia alla corsa sui mercati internazionali. Aboca chiude il 2022 con un fatturato di 270 milioni e incassa un +37 % sul 2021 con un profitto stimato di 40 milioni. Numeri che raccontano l’evoluzione di un’azienda in continua espansione e alla ricerca di personale. Sono 74 le nuove assunzioni previste nello stabilimento di Pistrino. In Italia i dipendenti sono 1300 e circa un migliaio quelli impegnati nel quartier generale della Valtiberina. All’estero per Aboca lavorano circa trecento persone ma anche qui il quadro "è in evoluzione" spiega Massimo Mercati, amministratore delegato della "corazzata" fondata dal padre, Valentino Mercati. Oggi il Gruppo Aboca è al 15esimo posto all’interno del ranking sulle vendite al cliente finale: sta nella top 10 in Italia e in Spagna e registra crescite anche in Francia, Polonia e Germania. 
I risultati del 2022 sono la benzina che consente all’azienda di Sansepolcro di conquistare ulteriori quote di mercato, grazie a un incremento medio delle vendite al cliente finale di oltre il 24% e dentro un mercato che cresce del 10% (dati Iqvia). La performance del 2022 "deve essere vista come conseguenza delle azioni fatte nel biennio della pandemia. Abbiamo lavorato molto per un ampliamento del listino all’estero e alla riorganizzazione che ci ha permesso di essere pronti alla ripresa dei mercati". Voce strategica: investimenti. "Malgrado il contesto economico difficile, abbiamo mantenuto gli impegni programmati per sviluppare la filiera e aumentare la capacità produttiva". Il Covid ha pesato sui prodotti legati alle patologie respiratorie ma i numeri danno il quadro: 210 milioni negli ultimi sei anni, mentre sono 60 quelli destinati tra 2023 e 2024" sottolinea Mercati. Tra i punti di forza, c’è l’attività di ricerca e innovazione sui prodotti, certificata da pubblicazioni scientifiche. 
"Nel 2022 abbiamo avuto dieci nuove pubblicazioni tra studi clinici, preclinici e di Real World Evidence. Siamo impegnati su varie aree terapeutiche e ad oggi ci sono dodici studi clinici in corso in ambito gastrointestinale, respiratorio, oculistico e metabolico. Due importanti studi si sono appena conclusi", aggiunge Mercati. La visione imprenditoriale a medio termine conferma l’impegno nella ricerca medico-scientifica per rafforzare lo standing internazionale: Aboca è presente in 26 Paesi e "a investire ancora nel campo dei dispositivi medici a base di sostanze naturali, settore terapeutico basato su prodotti che agiscono con meccanismi d’azione di tipo fisiologico e non farmacologico". 
Nell’Aretino, Aboca punta sulla base produttiva tra Valtiberina e Valdichiana e l’auspicio di Mercati è che la stessa attenzione al settore "venga colta anche dai distretti perchè a livello mondiale la domanda di agricoltura biologica e prodotti naturali per la salute è in forte crescita".

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