Arezzo, 4 marzo 2014 - Un’altra raffica di carte bollate. Dopo la piazzata di sabato davanti a una scuola, dove marito e moglie separati si sono contesi l’affido del figlio di 11 anni. Una scena madre, investigatori privati ingaggiati dalla madre, sfociata in un pomeriggio in questura, col capo delle Volanti Vincenzo Alagia, costretto a un delicato lavoro di mediazione durato sette ore, fin quando il padre ha rinunciato al diritto che gli era stato riconosciuto dal tribunale di trascorrere la giornata col piccolo. Bambino che peraltro si rifiuta di stare con lui.

Ma lui non si arrende, desidera riconquistarlo, mentre la madre vuole tenere lontano l’ex marito e c’è anche l’ordinanza del tribunale a che stabilisce l’affido congiunto e fissa i giorni. L’avvocato del quarantenne, Stefano Buricchi, ha presentato una denuncia penale in procura. Ipotizza l’inosservanza di un provvedimento del giudice, la circonvenzione di incapace (la madre avrebbe indotto nel bimbo l’ostilità ai danni del padre) e persino i maltrattamenti, legati al mancato incontro del figlio con il padre.

Chiede al tribunale dei minori di revocare la potesta genitoriale della signora. Lei per ora non replica. Il suo avvocato Marco Santoni si limita a dire che «la situazione è troppo delicata, ogni parola è un danno provocato al bambino».