Arezzo, 10 dicembre 2013 - Ultimo ospite del 2013 al Giardino delle Idee arriva Silvia Avallone per la presentazione del suo secondo romanzo Marina Bellezza, tre anni dopo il grande successo di Acciaio bestseller d’esordio con oltre 500 mila copie vendute. "La cosa più difficile è stata iniziare. Mi chiedevo: Da cosa parti in tempi di crisi come questi? Di cosa parli? Ho voluto cominciare da una storia d'amore” con queste parole Silvia Avallone ama presentare il romanzo. Sarà ospite della manifestazione letteraria di cui La Nazione è media partner sabato 14 dicembre alle 17 nella Sala delle Muse del Museo Nazionale d’Arte Medioevale e Moderna di Arezzo in via San Lorentino con ingresso come sempre gratuito.
Ma quello con la Avallone sarà un doppio incontro. La mattina infatti la scrittrice incontrerà gli studenti del Liceo Scientifico Redi di Arezzo. "E' stato detto che la letteratura è per gli adulti quello che è il gioco per i bambini: una dimensione fondamentale e irrinunciabile. Una dimensione nella quale coesistono il puro piacere, la conoscenza di sé e del mondo, la relazione con gli altri, l’autoformazione e la sperimentazione creativa del futuro -dice il preside
Anselmo Grotti - Ecco perché il Liceo Redi è da sempre impegnato a fornire ai proprio studenti un ambiente di apprendimento che sia in grado di far emergere, valorizzare e incrementare i talenti e le competenze di ciascuno.
L’incontro con una scrittrice allo stesso tempo giovane e affermata come Silvia Avallone si pone all’interno di questa progettualità, stimola il desiderio di leggere, conoscere, discutere e condividere il tesoro più prezioso che possediamo come esseri umani: il linguaggio, la capacità di entrare in relazione”.
Dopo il successo di Acciaio Silvia Avallone torna a casa e decide di ambientare la storia nella provincia di Biella dove è nata e cresciuta. Marina Bellezza parte proprio da lì, dalla Valle Cervo, dalla strada provinciale n. 100 che corre tra lanifici, magazzini, mobilifici, discount, vecchi ristoranti abbandonati. Una terra di nessuno, un Far West - il titolo del primo capitolo - che le generazioni precedenti hanno abbandonato e del quale adesso
bisogna riappropriarsi per ripartire. La provincia è ancora una volta la quinta del romanzo ma, se con Acciaio Silvia ci aveva raccontato il degrado e la sofferenza della vita nei casermoni di via Stalingrado a Piombino, qui troviamo nei luoghi desolati una risposta alla crisi. Marina Bellezza è in primo luogo uno sguardo inedito sui territori in cui la scrittrice è nata e vissuta, quasi fossero stranieri, in parte sconosciuti. La Valle Cervo non è angusta e soffocante come molto spesso viene descritta la provincia, ma la Avallone le ha voluto dare l'ampiezza di respiro che
si trova nei grandi romanzi americani. Non è un libro sulla crisi, parla della crisi. E lo fa per contestualizzare i personaggi, per raccontare l'Italia di questi giorni, lo stallo sociale ed economico serve a ritagliare i personaggi, a farli staccare dal fondo per definirli. Marina è la ragazza che dà il nome al romanzo, bellissima, di una bellezza scomoda, testarda, talentuosa. Canta e balla nei centri commerciali, sogna di diventare famosa e di sfondare nel
mondo della musica e dello spettacolo. Un po' eroina da romanzo ottocentesco, un po' ragazza di provincia con una storia difficile come tante altre.
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