Arezzo, 22 febbraio 2013 - Era un sito uscio e bottega, nel senso che padre e figlio quindicenne (romeni) lo gestivano direttamente da casa, a Sutri in provincia di Viterbo. Ma era anche uno dei cento indirizzi web più cliccati d'Italia, perchè offriva agli appassionati di vedere gratis, in streaming, i film che negli stessi giorni uscivano, con tanto di biglietto, nelle sala cinematografiche. Ora la Finanza aretina ha oscurato www.filmsenzalimiti.it: viola il diritto d'autore.

Le Fiamme Gialle hanno agito su mandato della procura di Viterbo dopo aver ricevuto un esposto dalla Siae, la società pubblica che appunto è incaricata di vigilare sul rispetto del copyright. Perchè proprio ad Arezzo? Perchè qui ha sede il provider, Aruba, uno dei colossi nazionali del settore, cui il sito si appoggiava. Inutile dire che Aruba non c'entra niente, si limitava a cedere lo spazio web, come poi i gestori lo utilizzassero non rientrava nelle sue responsabilità.

Ora i titolari di filmsenzalimiti.it contestano il provvedimento di sequestro che è arrivato contestualmente alla perquisizione effettuata in casa di padre e figlio, un genietto quest'ultimo di Internet. Lo streaming, dicono, non è illegale come il download, cioè lo scaricamento di un film o di una canzone per salvarlo su supporto elettronico, che sia l'hard-disk del computer, una penna elettronica o un cd-rom. Se la vedranno giudici e avvocati. Intanto sul sito, al posto dei titoli dei film su cui cliccare, gli ultimi erano stati "Lincoln" e "I miserabili", appare il decreto di sequestro della Finanza.