Arezzo, 2 gennaio 2013 - Il suo film è finito presto, molto prima dei titoli di coda. E' la storia di una bambina disabile di sei anni, prima fatta entrare al cinema, una delle sale del Magnifico, insieme ai genitori: e poi invitata ad uscire dalle maschere di turno.

Un episodio che è stato raccontato da Francesco Macrì, ex assessore e attuale leader aretino di Fli, e rilanciato dai vari social network. La storia per come viene raccontata? Nel pomeriggio la famiglia si presenta al cinema, compra i biglietti: l'area per disabili, quella studiata per le carrozzine, è libera nello spettacolo dopo a quello delle 15, il biglietto della bambina riporterebbe l'ora dello spettacolo dopo, quello dei genitori secondo i familiari no e secondo l'Uci lo stesso. Il computer esegue e non ragiona ma non sbaglia

Cosa succede all'ingresso effettivo? Secondo la famiglia la maschera si accorge e pone il problema, invitando tutti ad andare a quello delle 17. Secondo l'Uc non si sarebbe accorta di nulla, vista la calca all'ingresso. Di fatto i tre entrano.

Essendo l'area per le carrozzine occupata l'unica possibilità è accomodarsi nelle poltroncine tradizionali. Ma dopo dieci minuti entrano le maschere in sala e chiedono ai tre di uscire. Motivo? La mancanza di condizioni di sicurezza. In pratica misurate sul caso di incendi, quando è necessario agire subito e quindi in teoria non ci sarebbe il tempo di risalire sulla sedia a rotelle per fuggire. I genitori replicano che la piccola è leggerissima e che sono loro con lei.

I genitori protestano, una parte della sala si accorge, poi il confronto prosegue fuori della sala, nel corridoio. La bambina, da dentro, capisce perfettamente cosa sta accadendo e chiede per prima di uscire. Ai tre vengono offerti anche dei biglietti gratuiti per altri spettacoli ma a quel punto ormai la voglia di andare al cinema è sparita. 

Macrì unisce a quelle della famiglia anche le sue proteste.  "Come si fa ad avere un solo posto disabili per sala? Chiedo all'assessore comunale alle politiche sociali di prendere in considerazione quanto è successo"